Fra una settimana si vota per rinnovare i consigli regionali di Lazio e Lombardia. Alle urne sono chiamati oltre 12 milioni di cittadini, un italiano su cinque.
Non sarà quindi solo un giudizio territoriale, ma un test importante anche per i partiti saliti al potere appena 4 mesi fa, sufficienti a sondare l’umore del Paese dopo le prime misure intraprese dal governo Meloni. Di certo sarà una tappa decisiva per testare i rapporti di forza all’interno della maggioranza e per Forza Italia e Lega l’occasione per non perdere ulteriore terreno. Se riusciranno ad arrestare l’avanzata di Fratelli d’Italia, nei sondaggi il partito di Giorgia ha ormai sfondato la soglia psicologica del 30%, potranno avere maggiore agibilità nel l’esecutivo ed essere più incisivi nelle scelte. Di conseguenza anche per la prima donna premier il voto di domenica e lunedì sarà un banco di prova per la tenuta del governo visto che in gioco non c’è solo l’elezione dei governatori di due regioni ma anche una gara tutta interna che punta a modificare gli equilibri nella maggioranza di centrodestra.
Quella del 12 e 13 febbraio appare invece una partita quasi persa a tavolino per il Pd che in Lombardia è alleato dei 5 stelle contro Calenda e Renzi, nel Lazio corre insieme ai terzopolisti che sostengono il candidato dem mentre il movimento di Conte va da solo. Intanto lo scrutinio di lunedì prossimo potrebbe suggerire strade al momento quasi impraticabili in Molise dove alle urne si tornerà il 25 giugno. Questa l’ultima data utile anticipata dal governatore Toma sulla cui ricandidatura hanno già posto ufficialmente il veto sia l’eurodeputato di Forza Italia Aldo Patriciello sia il ministro Matteo Salvini, segretario nazionale della Lega.
I tempi del voto si potrebbero accorciare qualora Roma decidesse di accorpare in una election day sia le amministrative che le regionali di Molise e Friuli tagliando costi ed evitando ai molisani di recarsi ai seggi in piena estate.
In Molise sono 14 i comuni che dovranno eleggere il nuovo sindaco. Nove quelli in provincia di Campobasso: Campochiaro, Guglionesi, Larino, Macchia Valfortore, Montorio nei Frentani, Oratino, Ripabottoni, Salcito e Vinchiaturo. Cinque quelli nella provincia di Isernia: Belmonte del Sannio (in anticipo rispetto alla scadenza naturale per decadenza della sindaca), Castelpizzuto, Montaquila, Sessano del Molise e Venafro. Tra i municipi interessati alla prossima tornata c’è pure Montefalcone nel Sannio. La recente sentenza del Tar ha annullato l’esito del voto di giugno e decretato la parità tra i due contendenti che dovranno sfidarsi al ballottaggio. Nel frattempo in comune è arrivato il commissario per l’ordinaria amministrazione. Le sfide più attese quelle a Venafro, Larino e Guglionesi.