È molisano il “mister preferenze” delle regionali del Lazio. Giancarlo Righini, nato a Termoli nel 1968, ha totalizzato 37.986 voti, il record assoluto da quando esiste questo sistema elettorale per la Pisana.
Consigliere regionale uscente di Fratelli d’Italia, di professione vice direttore di banca a Velletri, Righini dieci anni fa fu il primo consigliere regionale di FdI eletto in tutta Italia e unico al timone del partito nel quinquennio 2013-2018. Mentre nel quinquennio 2018-2023 i consiglieri meloniani erano saliti a quota sei. Ora sono in totale 22 (su 51).
Sostenuto dal ministro dell’Agricoltura Lollobrigida, il suo feudo storico è rappresentato dai Castelli Romani, dove ha fatto il boom, ma si è difeso bene pure nella Capitale (oltre 16mila preferenze). Anche i amici molisani gli hanno dato una mano, soprattutto tramite quella parte dell’associazione “Forche Caudine” che si riconosce nei valori della destra, molti profumieri e tassisti in primis. A fare da tramite – fa sapere proprio Forche Caudine – è stato un altro “molisano”, originario di Bonefro: il consigliere comunale capitolino Federico Rocca, da sempre legato all’associazione dei molisani a Roma.
Righini potrebbe presiedere il Consiglio o avere un assessorato di peso, come Trasporti o Lavori pubblici. «Se mi piacerebbe essere presidente del Consiglio regionale o assessore? Io non ho obiettivi personali, ma come ho sempre fatto nelle precedenti occasioni – ha dichiarato – anche stavolta metterò a disposizione del mio movimento politico e del presidente Rocca le mie competenze e le mie professionalità per andare a contribuire alla causa nel suo complesso. Questo consenso personale è già per me motivo di orgoglio e contribuirò dove sono più utile».

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