La legge Iorio sugli ospedali fissava soprattutto un principio: che le malattie tempo dipendenti devono essere trattate in Molise, per quello che non può garantire il pubblico ci sono Neuromed e Gemelli. Per il resto, dice il suo primo firmatario dopo la pronuncia di incostituzionalità da parte della Consulta, «ero ben consapevole, lo eravamo tutti, che siamo commissariati e quindi la norma contrasta col piano di rientro. Ma questo non vuol dire che il commissario può fare ciò che vuole in assenza di un piano, che la stessa Corte Costituzionale ha stabilito che va adottato dopo un confronto con istituzioni e stakeholder».
L’ex presidente Michele Iorio commenta il verdetto degli ermellini, sottolineando che la Regione in quel giudizio non si è neanche costituita. Evidenzia poi il passaggio finale, in cui i giudici bocciano il commissariamento, che si protrae da oltre 13 anni senza risultati, ed evidenziano la necessità di un intervento strutturale. «Cioè quello per cui ci siamo impegnati, come centrodestra, nella campagna elettorale per le politiche. Mentre a Roma si sta lavorando per questo percorso, a Campobasso invece per Toma non è un dramma la chiusura della radioterapia». A questo proposito, segnala che «questa è l’unica regione in cui la prescrizione non la fa un radioterapista, come invece prevedono le norme». In generale, secondo Iorio, “ridurre” Gemelli e Neuromed a produrre per il Ssn solo rispetto al bacino d’utenza molisano significa condannarle a chiudere.
«Io davvero spero che si vada a votare subito, chiederò ai partiti e ai parlamentari di centrodestra di sollecitare il governo a ottenere l’accorpamento con altri appuntamenti elettorali, per esempio il Friuli, ma se non si fa in tempo le amministrative. Ma non possiamo aspettare il 25 giugno, come invece Toma ha ribadito». Al voto d’estate, rileva pure, dopo l’astensionismo record che si è registrato in Lazio e Lombardia. «Per far che, poi? Dal 9 marzo, lo prevede lo Statuto della Regione, il Consiglio e la giunta sono depotenziati perché scatta l’amministrazione ordinaria. Altrove si lavora al Pnrr, all’autonomia differenziata, alle riforme strutturali. Noi invece – chiude Iorio – dobbiamo stare fermi perché Toma deve restare seduto fino al 25 aprile?».

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