La giunta regionale ha deliberato di impugnare, «innanzi alle sedi competenti», la decisione della sezione di controllo della Corte dei Conti del Molise che il 23 gennaio scorso ha “invitato” (piuttosto perentoriamente) la stessa Regione a recuperare dai dipendenti che erano inseriti nella cosiddetta “area quadri” l’indennità aggiuntiva corrisposta nel 2020. Vale a dire, complessivamente, 2 milioni di euro.
L’istituzione dell’area quadri fu dichiarata incostituzionale dalla Consulta qualche giorno prima di Natale 2022. Si tratta di una qualifica attribuita dall’ente ai funzionari dal 1997 fino al 2010 (anno in cui Palazzo Vitale fermò gli orologi trasformando il ruolo in un “elenco a esaurimento”, destinato a cessare quando l’ultimo dei componenti sarà andato in pensione). Funzionari con compiti ad interim e relativa indennità ad hoc in busta paga (circa 8-900 euro lordi al mese in più dei colleghi che non hanno quell’inquadramento).
In seguito al verdetto della Corte Costituzionale, la magistratura contabile che aveva sospeso il giudizio sul capitolo di bilancio che finanziava quella spesa, ha ripreso la parifica, «all’esito della quale la Sezione ha adottato la Deliberazione n.1/2023/Pari, con cui, ritenendo che l’art. 4007, dedicato al finanziamento della c.d. indennità per l’area quadri, non sia da parificare perché non regolare in seguito alla dichiarazione di illegittimità costituzionale della norma regionale che, disciplinando la speciale indennità, ne costituiva il presupposto sostanziale, ha invitato la Regione a dare ottemperanza alla sentenza della Consulta e a recuperare quanto pagato», ha riassunto il servizio Avvocatura regionale nell’istruttoria della delibera dell’esecutivo (la numero 35 del 16 febbraio).
Proprio all’Avvocatura diretta da Matteo Iacovelli il presidente Toma aveva chiesto, lo stesso giorno in cui si era pronunciata la Corte dei Conti, «di valutare la sussistenza dei presupposti per l’impugnazione, da parte della Regione, e per la predisposizione degli atti consequenziali». Acquisiti gli apporti necessari, l’ufficio legale interno di Palazzo Vitale ha concluso che sì, i presupposti ci sono.
Nel frattempo, è iniziato in Consiglio regionale l’iter della proposta di legge – sempre di iniziativa della giunta – per l’assegnazione agli ex quadri delle posizioni organizzative e per il ripristino delle indennità aggiuntive.
La saga continua.
ritai