Il Molise rieleggerà il presidente della Regione e l’Assemblea legislativa di via IV Novembre l’ultima domenica di giugno (e il lunedì successivo). Dando seguito a un’indicazione che aveva confermato anche negli ultimi giorni, il governatore Donato Toma ha firmato ieri pomeriggio il decreto che convoca i comizi elettorali per domenica 25 giugno dalle 7 alle 23 e lunedì 26 dalle 7 alle 15.
Il provvedimento è stato trasmesso ai prefetti di Campobasso e Isernia, ai presidenti della Corte d’Appello del Tribunale di Campobasso e affidato al capo di gabinetto per la pubblicazione. Sul sito della Regione è consultabile da ieri sera. Sarà poi pubblicato anche sul Bollettino ufficiale.
«L’articolo 2, comma 1, della citata legge regionale n. 20/2017, recita: “Le elezioni del Presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale avvengono a turno unico e si svolgono contestualmente, sono indette con decreto del Presidente della Giunta regionale in carica e possono aver luogo a decorrere dalla quarta domenica precedente il compimento del quinquennio e non oltre il termine stabilito dalla normativa statale, ovvero, nel caso di cessazione anticipata del Consiglio regionale, entro tre mesi dalla cessazione della stessa”», si legge nel decreto 11/2023. La normativa statale in questione è l’articolo 5, comma 1, della legge 2 luglio 2004, n. 165 (Durata degli organi elettivi regionali) che stabilisce: «Le elezioni dei nuovi Consigli hanno luogo non oltre i sessanta giorni successivi al termine del quinquennio o nella domenica compresa nei sei giorni ulteriori».
Il 25 giugno è l’ultima data utile, in base alla ricostruzione delle leggi in materia. Non ci sarà, quindi, alcun election day o accorpamento con altri appuntamenti con le urne, come ad esempio le amministrative che devono essere ancora indette dal governo nazionale. Qualche settimana fa Toma rese nota la sua intenzione di utilizzare tutto il tempo del mandato che le norme mettono a disposizione. E così è stato.
Al voto in estate, dovrebbe essere la prima volta.
«Ho firmato il decreto – ha commentato laconicamente a Primo Piano – così togliamo di mezzo anche tutte le disquisizioni sulle date».
ppm