Le dimissioni del sub commissario della sanità Giacomo Papa certificano la lotta interna al centrodestra molisano. Ne è convinto il capogruppo dei 5 stelle in Consiglio regionale Andrea Greco.
«Proprio nel momento in cui la struttura commissariale aveva iniziato a recepire e avviare le nostre proposte sul rapporto con i privati accreditati, da Roma non sono arrivate le dovute garanzie ad andare avanti sul percorso intrapreso. In particolare – spiega Greco – mi riferisco al budget assegnato agli istituti privati e alla questione centrale dei tetti di spesa che devono essere invalicabili per scongiurare una volta per tutte il continuo extrabudget, soprattutto per l’utenza di fuori regione. Ed ancora, sui contratti predisposti ad inizio anno, circostanza mai verificatasi in 14 anni di commissariamento, nonché l’aver incrementato i fondi per curare i molisani. Tutte questioni su cui ho continuamente incalzato il presidente Toma che alla fine ha dovuto riconoscere che avevamo ragione. Solo una gestione virtuosa dei rapporti con i privati potrà far uscire il Molise dal commissariamento, altrimenti tutto il sistema collasserà».
Ora, prosegue Greco, sarebbe necessario capire cosa c’è veramente dietro il passo indietro dell’avvocato Papa, «di cui a suo tempo abbiamo contestato la nomina, complici i suoi trascorsi professionali e politici. Papa, infatti, è notoriamente uomo di Forza Italia, molto vicino all’europarlamentare Aldo Patriciello», sostiene il pentastellato.
A suo parere, è evidente che «il solco tracciato dalla struttura commissariale ha innervosito più di qualche erogatore della sanità privata. Così alla vigilia delle elezioni regionali si registra l’addio del sub commissario. Una conferma di come il Molise resti ostaggio di logiche che danneggiano esclusivamente gli abitanti di questa terra. Dal canto nostro, continueremo a chiedere regole certe con l’obiettivo di salvaguardare e potenziare i servizi della sanità pubblica resa un “colabrodo” da decisioni scellerate portate avanti da un governo inadeguato che solo i molisani possono mandare definitivamente a casa».
Un esempio di sanità pubblica al collasso? Ieri mattina Greco si è recato al Caracciolo di Agnone dove ha trovato, in Pronto soccorso, una situazione «esplosiva. Il reparto infatti – racconta – rischia la chiusura a causa la carenza di personale medico e turni massacranti non più sostenibili. Una situazione che si verifica anche negli altri ospedali della regione. A riguardo ho chiesto al commissario ad acta Toma di adoperarsi immediatamente affinché reperisca camici bianchi dalla graduatoria dei medici venezuelani per assicurare la continuità del servizio».

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