Orgogliosi di aver abolito l’istituto della surroga, elemento caratterizzate di una legge che loro definiscono «porcata», varata «dal centrosinistra a trazione Vincenzo Niro» per «evitare che i 5 stelle nel 2018 vincessero le elezioni».
I pentastellati di Palazzo D’Aimmo lo sono ancora di più perché «il centrodestra è definitivamente imploso dopo cinque anni «di azione percussiva» sempre dei pentastellati. Come nel caso della nomina di Nico Romagnuolo al nucleo industriale per cui assessori e presidente rischiano ora un rinvio a giudizio. «Se fosse stato per Fanelli – apre il fronte Andrea Greco – il centrodestra sarebbe stato in salute. Mentre la nostra azione ha determinato l’implosione della maggioranza». Lo dice censurando l’uscita della collega capogruppo dem che dopo la pronuncia della Cassazione ha rivendicato: noi lo avevamo detto che la surroga non si poteva abrogare con decorrenza immediata. «Rivendicare sempre di essere la migliore non collima con l’alleanza politica su cui si sta ragionando. Così non si può continuare a dialogare», aggiunge. Confermando il niet ai transfughi, che da anni si spostano da destra a sinistra e viceversa.
Il tema che probabilmente pone il capo dei grillini di via IV Novembre è che il Pd ideò la surroga, legittimando le «porte girevoli» che il Movimento ha sempre avversato. Di riproporla non se ne parla e i dem lo sanno, aggiunge Greco. Elly Schlein e Giuseppe Conte si abbracciano. In Molise c’è tutt’altro clima.
Comunque al voto di giugno i portavoce (almeno i quattro presenti alla conferenza stampa) arrivano soddisfatti. E ridimensionano la portata del verdetto della Cassazione. Greco fa pubblicamente i complimenti ai legali di Tedeschi e Di Sandro – Romano, Zezza e Ruta – perché «il loro lavoro l’hanno saputo fare, è giusto che difendano gli interessi delle parti». Ma «ottenere le indennità è un’altra cosa». Ci vorranno altre cause e il contenzioso con la Regione è causa di ineleggibilità. E non è detto che i diretti interessati ottengano – sottolineano i pentastellati – il riconoscimento di tutte le voci di cui è composta la busta paga di un consigliere regionale. C’è il rimborso per l’esercizio del mandato, porta ad esempio Valerio Fontana: se il mandato non lo si è esercitato perché dovrebbe essere corrisposto?
Ancora più scivoloso il terreno risarcitorio. Angelo Primiani legge il dispositivo di un verdetto della stessa Cassazione che esclude la responsabilità dei consiglieri regionali delle Marche per leggi poi dichiarate incostituzionali. «Il terrorismo mediatico messo in atto dai consiglieri surroganti non ha alcun appiglio giuridico né politico».
L’emendamento che ha abolito la figura del consigliere supplente non è stato dichiarato incostituzionale, ripetono tutti e quattro i 5s. «Ancora prima del nostro insediamento, avevamo chiesto l’abolizione della surroga con effetto immediato, perché l’abbiamo sempre ritenuta un istituto che distorceva l’equilibrio democratico e la volontà degli elettori, in quanto non permetteva l’esatta rappresentanza espressa con i risultati del voto», dice Fabio De Chirico, per il quale la Cassazione ha invaso la potestà del legislatore (ha stabilito che l’abolizione della supplenza fra assessore e primo dei non eletti dovesse entrare in vigore dal prossimo mandato, ndr).
La Suprema Corte ha anche sancito che la composizione delle Assemblee elettive non si può cambiare a seconda delle convenienze politiche, riassumendo i fatti del 2020 e significando che è quel che il centrodestra fece con la storiaccia della surroga. «Appunto – rispondono in coro i 5 stelle – Se non l’avessimo cancellata subito, Toma avrebbe continuato a farlo per tutti e cinque gli anni».

r.i.

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