Scontro sulla Sanità, non si è fatta attendere la replica del sub commissario Rosato al governatore Frattura:
Non mi sento in guerra col Presidente Di Laura Frattura. Né credo che lui lo sia con me. Capisco e trovo normale che il Presidente non sia in sintonia col sub commissario sul modo di vedere il risanamento del servizio sanitario regionale e voglia che l’incarico cessi. Nessuna obiezione. Tutto chiaro e lineare.
Non altrettanto lineare è la questione della mia permanenza “abusiva” in Molise. Provano il contrario alcuni fatti incontrovertibili perfettamente a conoscenza del Presidente: ho partecipato con lui al Tavolo di verifica del 14 aprile e alla riunione presso il Ministero dell’economia il 9 maggio, su convocazione scritta del Ministero. Sono stato e sono costantemente e personalmente destinatario, insieme al Presidente, di varie e recenti, una ancora oggi, comunicazioni ministeriali dirette alla struttura commissariale. Abusivo, quindi, proprio no. Almeno non per i Ministeri che rappresentano il Governo che mi ha nominato, alla cui decisione mi rimetto, come avevo già comunicato al Presidente.
Quanto alle altre dichiarazioni rese oggi alla stampa dal Presidente, sono necessarie alcune precisazioni. Ho sempre improntato la mia attività al principio di leale collaborazione con la regione Molise e con i suoi rappresentanti, con rispetto e nell’interesse e dei cittadini molisani, operando a supporto del Commissario, l’attuale ed il suo predecessore, nei limiti del mandato conferitomi dal Consiglio dei ministri e secondo le direttive dei Ministeri e del Tavolo di verifica che affiancano la regione Molise nel Piano di rientro.
Non so se il fatto di segnalare la necessità e talora l’urgenza di assumere decisioni, non le mie, ma quelle del Commissario, offrendo, in esecuzione del mandato governativo, proposte, bozze di provvedimenti, suggerimenti operativi, soluzioni di intoppi tecnici possa qualificarsi come ingerenza. La firma che conta è del Commissario, non la mia. Non so immaginare cosa altrimenti possa essere l’attività di supporto per le decisioni che spettano al Commissario.
È, dunque, un espediente maldestro, e certamente involontario, tentare di far credere all’opinione pubblica che le decisioni del Presidente e Commissario della regione possano essere subordinate o vincolate da quelle di persone, come il sub commissario, che hanno una posizione istituzionale di minore livello.
Mi sorprende, infine, che il Presidente mi contesti di aver espresso addebiti o critiche all’operato del dottor Ruta, cui è stato affidato il gravosissimo compito di dare un nuovo assetto all’azienda sanitaria. Non è vero. Ho semplicemente segnalato un fatto: che ancora non si erano stabiliti efficienti canali di comunicazione e di coordinamento operativo, certamente a causa della pesante situazione ereditata dal dottor Ruta e non per un suo prevenuto atteggiamento. Ma, forse, la presa di posizione odierna del Presidente indica motivazioni diverse.
Nicola Rosato

 

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