Silvio Berlusconi riparte dai governatori. Ristrutturare Forza Italia facendo leva sui presidenti di Regione “azzurri”: questo l’obiettivo del pranzo a cui ieri ha invitato Donato Toma (Molise), Alberto Cirio (Piemonte), Vito Bardi (Basilicata), Roberto Occhiuto (Calabria) e Renato Schifani (Sicilia).
«È stato un importante momento di confronto su tutti i temi dell’agenda politica. Infrastrutture, transizione energetica, situazione geopolitica, flussi migratori, autonomia differenziata e riforme istituzionali.
I nostri governatori sono in prima linea per dare risposte tempestive ed efficaci ai cittadini, in piena e costante sintonia con il governo», ha sintetizzato l’ex premier sui social.
È pleonastico perfino sottolinearlo: la foto ricordo, nel pieno delle trattative per le regionali, è di quelle che “parlano da sole”. Toma insieme agli altri presidenti e al fondatore di Forza Italia nel giardino di Arcore. Alla colazione di lavoro solo il Cav e sua moglie Marta Fascina.
Si è parlato del partito, certo, ma la leadership del centrodestra per le elezioni del 25 e 26 giugno è tema che non poteva essere dimenticato. Toma, spiega lui stesso a Primo Piano, ha confermato la sua disponibilità a un secondo mandato e ha chiesto a Berlusconi di occuparsi personalmente del voto in Molise. «Il presidente è convinto sostenitore della regola degli uscenti e i colleghi presidenti sono dalla mia parte – aggiunge Toma – Vediamo ora cosa accadrà a valle, nei prossimi giorni… Ma l’argomento della riunione è stato un altro, la ripartenza di Forza Italia, e mi ha fatto molto piacere che lui voglia incardinare sul lavoro dei presidenti di Regione», conclude il capo di Palazzo Vitale.
Lunedì la telefonata di Tajani che lo ha convinto a non dimettersi da commissario della sanità. Ieri il confronto con Berlusconi. Per Toma il rientro da Milano non poteva essere migliore.
r.i.

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