Chiedersi perché Berlusconi abbia deciso di sostituire la coordinatrice di Forza Italia Annaelsa Tartaglione con il senatore Claudio Lotito è una domanda da un milione di dollari.
Molto probabilmente non c’è una ragione particolare. O, almeno, non sembra esserci. Nulla trapela nemmeno dagli ambienti frequentati dai colonnelli azzurri molisani.
Sul punto Lotito ieri mattina ha fatto pervenire nelle redazioni poche righe che non dicono nulla. Anzi, dicono molto, almeno in termini di forma e sostanza. Ovviamente, non le ha scritte il senatore patron della Lazio. Ma chi lo ha fatto per lui, ovvero, l’ufficio stampa del “Gruppo Forza Italia – Berlusconi Presidente” della Camera dei deputati, intanto ha mancato di sensibilità perché non ha speso una sola parola per ringraziare l’ex parlamentare che fino ad un minuto prima era a capo del partito e poi ha dimostrato di non sapere nemmeno che il Molise “esiste”. E sì, perché si legge, tra l’altro, «dedicherò da subito le mie energie, come sono solito fare – è Lotito che parla – sia come imprenditore sia come rappresentante delle istituzioni, per riorganizzare il partito nella Regione, soprattutto in considerazione del prossimo fondamentale appuntamento elettorale di maggio».
Ecco, non sapere che il presidente uscente abbia fissato le elezioni a fine giugno, non è un buon biglietto da visita.
Va detto che dopo una ventina di minuti è arrivata una nota con cui lo stesso Ufficio stampa rettificava l’errore: è evidente che nel lasso di tempo qualcuno avrà fatto rilevare l’inesattezza.
Forma e sostanza a parte, Lotito ringrazia «il presidente Berlusconi per la fiducia e la stima» manifestate «con la nomina a coordinatore di Forza Italia della regione Molise.
Questo incarico – afferma il senatore eletto dai molisani – mi consente di esercitare con ancora maggiore dedizione il mio impegno politico, non solo nel Lazio ma a pieno titolo anche nella regione che mi ha eletto e alla quale sono riconoscente e profondamente legato».
Infine, l’impegno – come anzidetto – per la prossima scadenza elettorale.
La patata bollente, dunque, ora è nelle mani dell’imprenditore laziale che dovrà dirimere una vertenza non di poco conto.
Sembra di capire, a meno di clamorosi colpi di scena, che la casella della presidenza del Molise sarà assegnata dalla coalizione a Forza Italia. Quindi, toccherà a Claudio Lotito, certamente con il conforto di Sivlio Berlusconi, decidere se a sua volta assegnarla all’uscente Donato Toma o scegliere tra la nomenclatura del partito.
Domani è in programma il tavolo politico regionale a cui il senatore dovrebbe partecipare. Non siederà invece allo stesso Aldo Patriciello, che nei giorni scorsi ha fatto un passo di lato, informando – polemicamente – di non voler essere partecipe alla scelta del candidato presidente.
Con quali e quante competenze territoriali il senatore Lotito dialogherà con gli alleati non è semplice stabilirlo, così come resta complicato capire, senza Patriciello, chi formerà la lista (o le liste) che tenga il passo di quelle allestite negli anni passati dalla Tartaglione.
In politica vale sempre tutto e l’esatto contrario ma i numeri non mentono mai. Lei stessa lo ha messo in evidenza nelle poche righe pubblicate sulle sue bacheche social per salutare e ringraziare: «In questi anni – afferma Annaelsa Tartaglione – abbiamo infatti portato Forza Italia in Molise ad essere sempre tra i primi tre risultati migliori d’Italia, dalle politiche e regionali 2018, dalle europee alle comunali e ancora le politiche 2022».
Quindi la domanda si ripropone: perché sostituire la Tartaglione alla vigilia delle regionali?
I più maliziosi sostengono che la coordinatrice uscente aveva un potenziale conflitto di interesse, essendo direttamente interessata alla candidatura alla presidenza della Regione. C’è chi invece sostiene che Berlusconi sia convinto di dover scommettere di nuovo tutto su Toma e che Lotito sia assolutamente in sintonia con la decisione del cavaliere di Arcore.
C’è chi pensa, infine, che Lotito, non essendo molisano, possa essere meno condizionabile e orientare la scelta verso una persona all’altezza del difficile compito, che è quello di restare al vertice di Palazzo Vitale.
Poi – impossibile non prendere l’ipotesi in considerazione – i rapporti mai idilliaci tra la compagna di Berlusconi, Marta Fascina, e Annaelsa Tartaglione. Non è infatti un mistero che le scelte delle ultime ore, che vedono finire in disgrazia tra gli altri la (ex) plenipotenziaria Licia Ronzulli e il capogruppo della Camera, anche lui ex, Alessandro Cattaneo, siano opera della 33enne deputata originaria della Calabria ma cresciuta in Campania.
Resta il fatto che, a prescindere dal candidato presidente per il Molise, Forza Italia, Lotito o chicchessia dovranno fare i conti con chi governerà con Toma fino all’ultimo giorno utile. Per esempio, gli assessori Niro, Cavaliere, Pallante e Cotugno. Il sottosegretario Di Baggio. I fedeli consiglieri regionali, che tra finte prese di posizione e sceneggiate di comodo, hanno alzato la mano per cinque anni, assecondando in tutto e per tutto il presidente uscente.
Che Claudio Lotito sia il benvenuto anche nella nuova veste di coordinatore azzurro non c’è dubbio: i molisani, quelli della sua area politica, lo acclameranno e venereranno come hanno fatto a settembre durante la campagna elettorale per le elezioni politiche.
Il dubbio da sciogliere è se il senatore con la passione per il calcio sia attrezzato o meno per i miracoli.
lu.co