Un piano di sviluppo “nuovo” e un’ampia intesa, anzi «un’unica cordata». Questa la proposta di Insieme, partito moderato e laico, che vede i capisaldi nell’attuazione della Costituzione e nella Dottrina sociale della Chiesa, per le regionali di giugno.
«I cittadini – sottolinea il coordinatore del Molise Nicola Di Lisa – sono delusi, demotivati, diffidenti. Lo si è constatato in maniera sempre più marcata in occasione delle precedenti consultazioni elettorali Politiche e Amministrative, con la loro non partecipazione al voto, ma che, così facendo, hanno creato di fatto le condizioni di rendere più agevole l’affermazione di coloro i quali detengono un potere costruito a proprio vantaggio (pochi) contro gli altri (tanti). Da qui l’esortazione a partecipare alle consultazioni elettorali per essere determinanti alle scelte dei propri amministratori e non indicati da altri».
Insieme ritiene imprescindibile la difesa «a tutti i costi» dell’autonomia della Regione, «per fatti storici ormai noti e per cognizione del recente passato quando la classe politica ha profuso tutto il suo impegno, la sua intelligenza per valorizzare l’autonomia regionale realizzando così il dettato costituzionale». Ora, oltre mezzo secolo dopo, «è tempo di riprogrammare, dopo mezzo secolo ed oltre, o meglio pianificare un nuovo futuro della nostra Regione, sulla base delle variate e accresciute esigenze culturali, economiche, storiche, politiche, demografiche. Le nuove generazioni hanno bisogno di aprirsi al nuovo e al futuro, e lo stanno già facendo autonomamente, in Europa e nel mondo. Noi dobbiamo tornare a fare politica tra i cittadini, consultarli sui bisogni e sulle prospettive future per la elaborazione di un piano di sviluppo fatto di articolati connessi programmi».
C’è bisogno di un piano di sviluppo “nuovo” che «guardi alle sorti del Molise, ai suoi cittadini, ai giovani per camminare insieme verso il futuro. Bisogna fare una sola cordata, uno sforzo comune per servire il popolo e riaccendere la sua speranza nel futuro. Serve una larga intesa di visione che parta dalle esigenze del territorio, dal lavoro e dalla famiglia e veda realizzato un condiviso disegno di futuro».
Sviluppo green (con decisioni conseguenti rispetto a rifiuti, energia e gestione dell’acqua), biodiversità, «non più fughe dalle campagne ma ritorno ad esse, con altre prospettive, per un’agricoltura di qualità e di alta redditività con una scuola professionale che coniughi il percorso scuola-lavoro», sono alcuni dei punti programmatici avanzati. «Ma perché gli amanti della natura, del gusto, del sapere e della conoscenza possano giungere nella nostra verde regione – prosegue Di Lisa – è necessario dare un minimo di sicurezza: ampliamento, manutenzione sistemazione dell’attuale rete stradale e ferroviaria, una rete stradale che accorci le distanze e renda comodo il viaggio di chi la percorre; assicurare i servizi minimi essenziali: una sanità regionale e territoriale essenziale, un’accoglienza in strutture qualificate; un’offerta culturale che possa far conoscere la nostra storia, la nostra arte e la nostra archeologia. È su queste basi, e non solo, che bisogna mantenere e rafforzare l’autonomia regionale altrimenti saremo sempre gli ultimi arrivati in un complesso aggregativo interregionale che trascura i piccoli. Non dimentichiamo le attività promosse del Terzo settore, quelle dell’associazionismo (dalla sanità all’ambiente, all’assistenza a persone con disabilità), al quale va riconosciuto un ruolo fondamentale nell’attuale sistema sociale.
Noi – conclude il coordinatore di Insieme Molise – siamo inclusivi, pronti ad accogliere contributi e darli per costituire la nuova classe politica e poter dare ai nostri cittadini il meglio di un Molise futuro».