Fissato per domani a Isernia, è stato rinviato a dopo Pasqua il vertice del centrodestra sulle regionali. A far slittare la riunione, gli impegni del senatore Claudio Lotito, da qualche settimana coordinatore di Forza Italia in Molise.
Ed è proprio fra gli azzurri che la lotta per la leadership si sta facendo cruenta. Agguerritissimo il sindaco di Termoli Francesco Roberti, che presiede anche la provincia di Campobasso. Fra i più tenaci avversari della sua candidatura c’è l’assessore all’Agricoltura Nicola Cavaliere. Sullo sfondo restano le ambizioni di Fratelli d’Italia – Iorio, Pallante e Di Sandro i papabili o aspiranti per il partito di Meloni – e quelle dei centristi, che sul tavolo possono mettere il nome della seconda carica della Regione, il presidente del Consiglio Salvatore Micone, e quello di outsider di peso. Altro outsider è il sindaco di Venafro Alfredo Ricci, che guida la Provincia di Isernia. Infine, il governatore uscente Donato Toma da qualche giorno è molto silenzioso. Solo ieri, in un’intervista a margine di un convegno, la stoccata sulla scia della vittoria di Fedriga in Friuli: la Lega difende gli uscenti. A differenza di Forza Italia.
Anche “sotto il cielo” del centrosinistra regna la confusione. Il sindaco di Campobasso Roberto Gravina e il giornalista Iannacone sono considerati ancora in pole position. Anche se i coordinatori di Pd e 5s Vittorino Facciolla e Antonio Federico cercano, forse un po’ ingenuamente o per rispettare il gioco delle parti, di fermare fughe di notizie e polemiche: «Dopo aver costruito un perimetro politico intorno ad una idea chiara di Molise, abbiamo iniziato a definire il profilo del candidato che possa fare sintesi dell’intero fronte progressista. Al momento, tuttavia, non è stato valutato alcun nominativo». Le narrazioni delle ultime ore, dichiarano, «non rispondono alla realtà dei fatti».
Domani un nuovo “tavolo a 5”, dove i nomi dovrebbero iniziare a venir fuori.