Si apre oggi una settimana decisiva per la scelta dei leader di centrodestra e centrosinistra in vista delle regionali del 25 e 26 giugno.
Qui centrosinistra
Arriva dal fronte progressista la novità delle ultime ore. I 5 stelle saranno a confronto con il presidente del Movimento Giuseppe Conte a metà settimana. Si tratta del secondo vertice sulle regionali del Molise che l’ex premier tiene insieme ai dirigenti locali per dipanare una matassa che si è intricata proprio in casa pentastellata. Al primo summit parteciparono il coordinatore Antonio Federico, i consiglieri regionali (fra loro il capogruppo Andrea Greco e Patrizia Manzo), il sindaco di Campobasso Roberto Gravina. Dopo il passo indietro di Greco, il primo cittadino del capoluogo era considerato il candidato naturale. Ma assessori e consiglieri comunali sono contrari a interrompere prima l’esperienza amministrativa e anche da Roma sarebbe arrivato il no a una deroga (che formalmente non è neanche tale). Alla riunione ristretta di giovedì scorso, Federico ha portato le proposte dei due eletti di Palazzo D’Aimmo Angelo Primiani e Vittorio Nola. I dem hanno “risposto” con la capogruppo Micaela Fanelli, il segretario Vittorino Facciolla e il sindaco di Capracotta Candido Paglione.
Per oggi è in agenda un’altra riunione operativa con i partiti più piccoli della sinistra, Volt e i movimenti civici Molise Domani e Molise Solidale.
Lo stallo però è evidente. Tracciato l’identikit di un politico, il centrosinistra sa che le ipotesi ufficializzate scontano distinguo e veti che potrebbero far arrivare la coalizione frantumata alla scelta del leader. Non proprio chi ben comincia… Per questo motivo regge l’indiscrezione su Domenico Iannacone, giornalista molisano della Rai che ha il benestare dei nuovi vertici del Nazareno e dello stesso Conte. E ci sono inoltre nomi eccellenti che non sono stati ancora “scoperti”.
Qui centrodestra
Venerdì alle 11 la ministra Anna Maria Bernini sarà nell’Aula magna in occasione del quarantennale dell’Ateneo molisano per discutere del ruolo delle Università al Sud. Un’incoronazione per il rettore Brunese o, al contrario, strada spianata per gli altri papabili alla candidatura a governatore con il centrodestra.
Prima di venerdì, è la convinzione del numero uno dell’Università e del suo staff, la posizione di Brunese dovrà essere ufficiale, in un senso o in un altro. Il suo nome è sul tavolo nazionale e gli azionisti di peso della coalizione hanno messo in atto un pressing insistente su di lui negli ultimi giorni. Un “papa nero” di fronte al quale i tanti, legittimi, aspiranti alla leadership non metterebbero in atto boicottaggi elettorali. Radiologo, da sempre docente di Unimol, ha guidato per anni la facoltà di Medicina diventata sempre più centrale nella programmazione sanitaria – man mano che il lungo commissariamento metteva in crisi il resto del Ssn – e ha passato da poco il giro di boa del primo tratto di mandato. Alla politica attiva non aveva pensato fino al corteggiamento di queste settimane, ma dalla sua ha le doti della mediazione e dell’efficacia nel trovare soluzioni.
Certo, la situazione del Molise è da far tremare i polsi. E qualcuno nel centrodestra è già convinto che Brunese sceglierà di restare al suo posto. Le prossime ore diranno se è così.
In lizza ci sono anche il presidente del Consiglio Salvatore Micone (Udc), il sindaco di Termoli Francesco Roberti (Forza Italia), l’ex assessore ai Lavori pubblici Vincenzo Niro (Popolari), l’ex presidente Michele Iorio, l’assessore ai Trasporti Quintino Pallante, lo stesso coordinatore di FdI Filoteo Di Sandro e il primo cittadino di Venafro Alfredo Ricci.
Il tavolo dei coordinatori regionali era stato fissato per giovedì a Isernia, ma gli impegni del senatore Claudio Lotito (da qualche settimana responsabile di Forza Italia Molise) hanno causato un rinvio. Probabilmente la riunione sarà riconvocata per venerdì.
r.i.

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