Pronti a chiudere subito, nel giro di un giorno al massimo due, dice il segretario del Pd Molise Vittorino Facciolla. Oggi la leader Elly Schlein vuole fare il punto sulle regionali del 25 e 26 giugno, magari a margine della direzione nazionale del partito e avrà di sicuro un confronto con lui.
Antonio Federico, coordinatore dei pentastellati, con Giuseppe Conte ha già parlato e si dice convinto che la soluzione arriverà «nel giro di poche ore». Al presidente del Movimento ha rappresentato l’esito dell’ultima riunione della coalizione progressista da cui è emersa la preferenza per una guida dem e quindi per il segretario del Pd, ma anche la successiva dichiarazione sia di Facciolla sia del direttivo del partito di conciliare una soluzione “terza” con un passo di lato teso a trovare una figura che faccia maggiore sintesi. È chiaro che sul tavolo dell’ex premier Federico ha idealmente “poggiato” i nomi con cui M5s ha invece chiesto la leadership: il capogruppo in Regione Greco e i consiglieri Primiani e Nola.
Non c’è uno scontro, nessuna volontà di strappare, ci tiene a far capire Federico. Soprattutto in un test importante, che ha rilievo nazionale anche perché – aggiunge guardando in casa del partner principale del fronte – è il primo in cui a decidere insieme al livello locale è la neo segretaria Schlein.
Quel che si decide per il Molise non resta circoscritto ai confini della XX Regione. Per questo motivo, sul tavolo regionale non è stato portato il nome del sindaco di Campobasso Roberto Gravina. Se Conte “libera” Gravina, ci sarà un effetto domino in tutti i casi in cui sindaci o consiglieri regionali a un passo dalla fine del primo mandato vorranno tentare nuove sfide.
Sembra che da alcuni ambienti dem sarebbe stata caldeggiata, anche negli ultimi giorni, questa “passa idea” (pazza per i canoni dei 5 stelle, sia chiaro). Ma per l’ennesima volta sarebbe stata ritenuta non praticabile sia in regione sia nella Capitale.
Quali ipotesi sono allora all’attenzione del Nazareno e dei 5 stelle nazionali? Le soluzioni locali, su cui però in un modo o in un altro non si è trovata la giusta sintesi. E poi la famosa terza via. Figure non politiche di cui il tavolo regionale del centrosinistra non ha discusso nel merito perché si è data priorità al profilo politico. Innanzitutto, quindi, il giornalista Domenico Iannacone. Proposto a Campobasso dal movimento Molise Domani, ha il via libera di Conte a cui è stato ben presentato da Domenico De Masi – voluto dall’ex premier come docente della scuola di formazione politica del Movimento – e di una parte importante della maggioranza che sostiene Schlein. In pole position per la guida del campo largo, al momento, c’è lui. L’autore pluripremiato delle inchieste morali che, nato a Torella e giornalisticamente in regione, non ha mai dimenticato la sua terra a cui oggi vuole dedicare un impegno diverso e totalizzante.
Poitebbero venir fuori anche altre “terze vie”. Messo in campo da Articolo 1 (ma piace pure a un settore non marginale del Movimento 5 stelle molisano), c’è il nome del magistrato campobassano in servizio alla Corte d’Appello di Napoli, Daniele Colucci. Piace a Molise Solidale di Gianfranco Massaro e Antonio D’Ambrosio e ha supporter pure fra le file dei dem regionali, infine, il presidente del Tribunale di Isernia Vincenzo Di Giacomo.
Decidono Elly e Giuseppe. Sentiti i territori, ci tengono a precisare i luogotenenti locali che non si sentono affatto esautorati, caso mai anzi aiutati in una scelta che non è facile. Perché l’obiettivo è vincere e stavolta il risultato è molto più alla portata rispetto a cinque anni fa.
ritai

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.