Giuseppe Conte è rimasto tutto il giorno in Aula, alla Camera, per il dibattito sul Pnrr. Elly Schlein invece un segnale sulle regionali del Molise ieri è riuscita a lanciarlo dalla direzione nazionale che si è svolta dalla metà del pomeriggio in poi al Nazareno. L’appuntamento, ha detto nella sua relazione al parlamentino dem, «per noi è simbolico, importante, significativo sul piano politico. La destra ha fatto molto male e quindi possiamo giocarcela davvero».
La segretaria del Pd ha poi tracciato la linea su cui si muoverà nel cercare una sintesi, evidentemente con il capo dei 5 stelle. Si può vincere il 25 e 26 giugno «se avremo – ha aggiunto Schlein – la capacità di costruire un’alleanza larga, una proposta forte, di innovazione, che parli alle cittadine e ai cittadini del Molise dei temi fondamentali che ho citato prima: sanità, scuola, lavoro, prospettive di sviluppo, rapporto con al conversione ecologica».
Ai vertici nazionali dei due principali azionisti, il tavolo regionale della coalizione ha di fatto rimesso la definizione del quadro, quella sintesi che a Campobasso non si è riusciti a costruire. In campo i nomi di Greco, Primiani e Nola per i pentastellati, di Facciolla per il Pd sostenuto anche da parte del tavolo (i piccoli partiti della sinistra e alcuni movimenti). Tutti però sono consapevoli di dover allargare.
Proposta da Molise Domani, sulle scrivanie di Schlein e Conte c’è la candidatura del giornalista di Torella del Sannio Domenico Iannacone. Sarebbe lui la prima scelta dei due capi partito. Dentro il Nazareno ha sponsor importanti fra i maggiorenti della nuova dirigenza. L’ex premier sarebbe stato convinto invece da Domenico De Masi, chiamato da Conte fra i docenti della scuola di formazione politica appena nata. Del sociologo, Conte si fida.
In ballo pure le proposte di due magistrati: Daniele Colucci, campobassano in servizio alla Corte d’Appello di Napoli e il presidente del Tribunale di Isernia Vincenzo Di Giacomo. È tornata, poi, prepotente la suggestione – su cui tutti al tavolo regionale avrebbero chiuso l’accordo – del sindaco di Campobasso Roberto Gravina. Ma i 5 stelle, locali e nazionali, non sono orientati ad autorizzare la fine anticipata del mandato (che sarebbe un detonatore per tante altre situazioni in tutta Italia).
Certo, Gravina candidato presidente significherebbe per il Pd un ruolo di primo piano nel futuro assetto di governo. Che però il segretario Vittorino Facciolla pare abbia comunque chiesto a Schlein di garantire attraverso la vicepresidenza e l’assessorato al Bilancio.
I lavori della direzione nazionale si sono protratti a lungo e quindi è “scalato” alla serata il confronto fra i due (Facciolla e Schlein).
Ma la giornata di oggi è ritenuta da tutti quella decisiva per capire se il centrosinistra batterà il centrodestra sul tempo ufficializzando il candidato governatore.
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