All’investitura manca solo l’ufficialità. Bocche cucite o dichiarazioni ermetiche nel centrosinistra, ma il sentiment è palpabile. Mentre è a Brescia per ritirare un premio giornalistico, si consolida la candidatura di Domenico Iannacone alla guida del campo largo progressista per le regionali del 25 e 26 giugno.
Da cronista a governatore? Iannacone vuole giocarsela e provare ad amministrare la sua terra da Palazzo Vitale. Alla fine sono crollate, o stanno finendo di crollare, tutte le opposizioni interne ai partiti principali (ai 5s locali in particolare) e di alcuni movimenti. È stato proprio un movimento a lanciare l’idea, Molise Domani. Che poi ha scritto anche a Schlein e Conte.
Quando il segretario Vittorino Facciolla ha messo sul tavolo della leader dem le figure che a suo dire fanno maggiore e migliore sintesi nell’alleanza larga che si sta costruendo – il sindaco di Campobasso Gravina, il presidente del Tribunale di Isernia Vincenzo Di Giacomo e Iannacone – lei era già in qualche modo informata. Anche per il lavoro di raccordo che lo stesso Facciolla in queste settimane ha portato avanti insieme al nuovo responsabile nazionale enti locali Baruffi. Bene quindi la preferenza espressa dai cespugli per il Pd, che rimette però subito la palla in gioco e chiede soluzioni più aggreganti.
Questo accadeva giovedì sera, dopo la direzione al Nazareno. Ieri pomeriggio stesso copione ma nella sede nazionale del Movimento 5 stelle. Di fronte a Giuseppe Conte, il coordinatore molisano Antonio Federico. «Il lavoro che abbiamo fatto sul territorio è stato importante, al presidente Conte sono arrivati riscontri terzi positivi», ha sintetizzato Federico a margine di un incontro ancora interlocutorio ma che ha dato all’ex premier tutti gli elementi per chiudere insieme a Schlein nel giro di qualche altro giorno. Forse solo il tempo di far passare il weekend.
I profili sul tavolo, ha detto Federico respingendo gli assalti del cronista sui nomi, sono più di uno. Iannacone però pare quello che incontra i consensi maggiori o minori veti. «È un profilo interessante, importante… Sul resto, lo dice lei». Non si è sbottonato come se tenesse fede a una consegna del silenzio che si sono imposti fra il Nazareno e casa 5s. Ma su un unico punto, l’ex deputato è stato chiaro. Per quanto riguarda la posizione di Gravina, di cui evidentemente con Conte ha ragionato, «non è cambiato nulla. Noi non abbiamo mai interrotto il cammino amministrativo in un capoluogo di regione, quindi il tema è terminare il mandato».
Iannacone si prepari, tocca a lui.
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