Ad oggi il Molise ha ottenuto solo 16 milioni del Pnrr e per i capitoli scuola e ambiente.
«Per intenderci: il vicino Abruzzo 1,7 miliardi, la Campania 11 miliardi, la Valle d’Aosta che ha meno della metà degli abitanti della nostra regione ha già ottenuto circa 400 milioni (quasi 30 volte la cifra del Molise). Un chiaro indicatore – denuncia il presidente di Partecipazione Democratica Stefano Buono – della totale incapacità e del fallimento oggettivo del centrodestra regionale che rischia di farci perdere un treno che non passerà mai più».
Proprio oggi, prosegue, «che si parla a livello europeo di una possibile e parziale riprogrammazione dei fondi abbiamo il dovere di eleggere alle regionali prossime una classe dirigente che sia all’altezza della sfida. Concentrarsi sulla costruzione delle grandi infrastrutture deve essere la priorità tra le urgenze della prossima agenda politica di governo. Anche interventi che rendano più agevole percorrere tratti di strada che ad oggi sono ad un livello disastrato (come la Trignina) e che costituiscono un problema di sicurezza oltre che un elemento di isolamento delle aree interne. La progettazione e la costruzione di una quattro corsie che renda finalmente facile gli spostamenti all’interno della nostra regione e consenta alla stessa di essere collegata con il resto del Paese. In tal senso di fondamentale importanza è l’investimento sul ferro. L’elettrificazione del treno – evidenzia Buono – rappresenta un capitolo fondamentale per lo sviluppo dei nostri territori e in questo ambito lo stesso strumento del Pnrr mette a disposizione quasi 30 miliardi aggiuntivi rispetto alla programmazione ordinaria. Penso anche alle infrastrutture immateriali e di seconda generazione, alla banda larga. Capitoli che potrebbero anche in questo caso attingere dalle ingenti somme che sempre il Piano nazionale di ripresa e resilienza mette in campo. Basterebbe aver dato una guardata anche superficiale al documento in questione per vedere quanti miliardi sono destinati all’innovazione e alla digitalizzazione. Insomma abbiamo la possibilità di rendere il Molise percorso e percorribile, messo in collegamento anche con il resto del mondo e questaè da sempre la precondizione per lo sviluppo dei territori. Da sempre, infatti, le infrastrutture, le vie di comunicazione configurano l’evoluzione della civiltà. I dati snocciolati in premessa sono ridicoli, parlano da soli e ci raccontano la mancanza di autorevolezza e di capacità di questo governo regionale. Abbiamo assistito alla totale assenza di programmazione su questo come su altri ambiti rilevantissimi della vita collettiva delle cittadine e dei cittadini molisani. Questo è il lavoro urgente che il prossimo Governo regionale dovrà affrontare, questa la priorità dell’agenda politica – conclude l’esponente dem di Venafro – seconda solo ed esclusivamente al diritto alla salute».