«Con Massimo (Romano, ndr) ho dialogato prima di oggi, in queste settimane con lui ho avuto un’interlocuzione costante, e intendo continuare a farlo. Lui conosce tutti i passaggi messi in campo e sa che le forze politiche devono compierli».
Una decisa apertura a Costruire democrazia, dopo la conferenza stampa in cui il movimento di Romano ha teso la mano al fronte progressista precisando però che si tratta a precise condizioni programmatiche (e di squadra e uomini), arriva dal coordinatore dei 5 stelle Antonio Federico.
Rispetto ai temi posti da Romano – beni comuni e soprattutto potenziamento della sanità pubblica fra questi – l’ingresso del movimento nel perimetro del centrosinistra può rafforzare la posizione dei pentastellati. «Sui temi Massimo ha ragione, sono quelli che fanno la differenza. Da questo punto di vista le proposte di Costruire democrazia rappresentano le nostre battaglie identitarie, quelle che abbiamo portato avanti in Consiglio regionale. E rappresentano la base sulla quale abbiamo deciso di costruire il fronte progressista – prosegue l’ex deputato – Perciò pensiamo che ci siano le condizioni per realizzarle governando questa regione. Siamo da dieci anni all’opposizione e vogliamo vincere per concretizzare quel che abbiamo sempre prospettato ai molisani. Sono convinto che ci siano gli spazi e le condizioni per dialogare e realizzare quanto si propone Costruire democrazia perché si tratta delle battaglie che abbiamo sempre portato avanti».
Serve un freno sul candidato presidente allora? Romano è stato chiaro: a un tavolo già apparecchiato anche in termini di leadership – che per l’avvocato ex consigliere regionale non può prescindere dalla definizione del programma – non si siederà. Conte, spiega Federico, è informato di tutti i passaggi e i protagonisti delle interlocuzioni dei 5 stelle (che hanno dialogato anche con “Un altro Molise è possibile”). Ed è naturale che per le elezioni regionali, che hanno un ruolo simbolico anche a livello nazionale, i partiti più grandi si confrontino e chiedano una mano a sbrogliare la matassa anche a Roma.
Si tratta ora di capire, e su questo Federico non si sbottona, se Costruire democrazia verrà ufficialmente coinvolta nel ragionamento anche sul candidato presidente a breve, e quindi prima che da Roma arrivi anche solo un segnale sull’investitura del giornalista Iannacone. «Ripeto, con Romano parlavo prima e continuerò a farlo», dice solo. E si tratta pure di capire come reggeranno le quotazioni di Iannacone su un tavolo allargato a Romano e ai suoi.

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