«Sul programma non siamo all’anno zero, anzi siamo molto avanti. Capisco però che poi la discussione sui nomi abbia inquinato e offuscato il lavoro che abbiamo fatto sulle proposte per il Molise. Ma abbiamo una bozza e non vedo alcun ostacolo nel confrontarci con chi vuole costruire».
Il segretario del Pd Vittorino Facciolla è più tiepido del collega coordinatore dei 5s Antonio Federico. Ma anche dai dem regionali arriva un’apertura al dialogo con Costruire democrazia. Un movimento civico, aggiunge Facciolla, che non si è dichiarato equidistante ma ha espresso una distanza netta dal centrodestra. Nella costruzione del campo largo o fronte progressista che dir si voglia, un centrosinistra allargato comunque, «noi non abbiamo mai posto rivendicazioni personali. Anzi, il Pd ha dimostrato generosità (anche superando la preferenza espressa al tavolo regionale dai piccoli partiti della sinistra proprio per il segretario, ndr). Lo stesso, è chiaro, ci aspettiamo dagli altri. Anzi lo chiediamo agli altri. Che non ci siano, cioè, primogeniture e atteggiamenti di protervia nemmeno sulle questioni programmatiche».
Una sfumatura più che fisiologica, rispetto all’approccio dei pentastellati, considerando la storia dei rapporti fra Costruire democrazia e il centrosinistra tradizionale che ha fatto e fa perno sul Pd. E che però non preclude il dialogo.

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