Fra due mesi, la mattina del 27 giugno, molto probabilmente il Molise conoscerà il suo nuovo governatore. Il che, detto oggi, sembra un evento lontano anni luce. Perché sia nel centrodestra sia nel centrosinistra regna l’incertezza. Al di là dei nomi che sono più o meno in pole position, di ufficiale non c’è nulla e più il tempo passa più aumentano i rischi sia per gli aspiranti papabili sia per la tenuta e l’ampiezza delle coalizioni.
Il fronte progressista appeso alla decisione di Giuseppe Conte
Giornata di confronti, quella di ieri, per il Pd. In mattinata il segretario Vittorino Facciolla, il presidente Antonio D’Alete e i componenti della segreteria Giovanna Viola e Giuseppe Cecere hanno incontrato il leader di Costruire democrazia Massimo Romano.
Il movimento dell’avvocato ed ex consigliere regionale ha rotto gli indugi sfidando e chiedendo un segnale al centrosinistra mettendo però bene in chiaro che i posizionamenti sul programma, soprattutto in tema di sanità pubblica e beni comuni, non sono negoziabili e che non siederanno eventualmente al tavolo da “parenti poveri”. Vogliamo partecipare alla definizione di idee e leadership, ha ribadito Romano ai dem.
Dentro i 5s, l’avvocato ha una sponda molto forte nel capogruppo Andrea Greco che, non è un mistero, preferisce lui Romano a Iannacone come candidato presidente.
L’incontro con il capo di Costruire democrazia (Cd) è stato – ha riferito Facciolla – «positivo, proviamo a stare sulla stessa lunghezza d’onda e fare cose utili per questo territorio, ad appianare le possibili divergenze ma non mi sembra che ve ne siano». Certo, ora è il momento di «socializzarlo agli altri (il programma, ndr) e ottenere condivisione».
Quanto al candidato presidente, ha ammesso il segretario del Pd, «siamo già in ritardo, abbiamo bisogno di un interprete valido della coalizione, che faccia sintesi e possa promuovere bene il nostro programma.
La responsabilità è un po’ da ascrivere a tutti. Dobbiamo essere più capaci di andare in direzione delle esigenze dei i molisani che non capiscono per nulla questo balletto della politica». Il suo partito, ha aggiunto, «ha dimostrato di avere una straordinaria consapevolezza del ruolo. Siamo pronti a definire il percorso, stiamo aspettando che maturino negli altri i tempi giusti ma li stiamo anche sollecitando a che accada. Ho buone sensazioni speriamo che si trasformino in adeguata realtà».
La situazione si è impantanata in casa dei pentastellati. Venerdì scorso il summit fra il presidente del Movimento Giuseppe Conte e il coordinatore Antonio Federico. Sul tavolo i nomi del sindaco di Campobasso Gravina, del presidente del Tribunale di Isernia Di Giacomo e del giornalista Rai (di Torella del Sannio) Iannacone. Il primo deve restare primo cittadino del capoluogo, il secondo per i 5s è identificabile con il centrodestra che cinque anni fa gli chiese di candidarsi a governatore. Rimane solo Iannacone. Ma il sì dell’ex premier, che avrebbe dovuto parlarne con Elly Schlein a stretto giro si fa ancora attendere. Nessuna novità, ha risposto ieri a Primo Piano sul punto Federico.
Nel frattempo Conte non ha mancato di minare la costruzione di un’alleanza strutturale coi dem attaccandoli sul fronte della guerra in Ucraina per esempio e prendendo le distanze anche nei commenti alla lettera della presidente del Consiglio sul 25 aprile. Più di qualcuno in Molise, per esempio movimenti e piccoli partiti, cominciano a sospettare che alla fine la coalizione per le regionali non si farà, che Conte sceglierà in extremis una corsa in solitaria. Il malumore che circola da giorni, fra i primi a chiedere conto del percorso che si sta intraprendendo sono statti gli uomini di Molise Solidale, si va rafforzando. E, per esempio, Insieme si è già staccato aderendo all’iniziativa centrista di Terzo polo e Molise nel cuore. Altre defezioni potrebbero arrivare.
Per scongiurare questa evenienza nel pomeriggio di ieri Facciolla ha incontrato anche i cespugli della sinistra e dei civici.
Anche il segretario di Articolo 1 Francesco Totaro consiglia di pazientare ancora qualche giorno pur di cogliere un risultato per lui prioritario: che, cioè, il candidato presidente sia scelto in Molise e non a Roma. L’arrivo di Romano nel centrosinistra per la sinistra di Speranza è un fatto «molto positivo». Anzi, ha rilanciato, «la coalizione va allargata anche a una parte moderata, come già abbiamo fatto coi movimenti civici, le e associazioni e il mondo della sinistra». Tra le ipotesi di leadership ci sarà anche l’avvocato allora? «Questo lo verificheremo. Innanzitutto credo che sia giusto, come dice anche Romano, sedersi intorno al tavolo e parlare dei programmi, allo stesso tempo ampliare la coalizione. E un errore che non dobbiamo compiere è far decidere Roma. il candidato del centrosinistra va scelto in Molise», la risposta di Totaro.
Il centrodestra rinvia tutto a dopo il 1 Maggio
Confidano nella tradizione che vede il centrodestra compattarsi comunque, alla fine, e confezionare liste competitive (che da quando non c’è più il voto disgiunto fanno veramente la differenza) i coordinatori delle forze politiche che andranno alle urne come maggioranza uscente.
L’incontro che avrebbe dovuto tenersi domani a Roma, come aggiornamento del summit del 19 aprile non è stato mai convocato. A coordinare il lavoro di sintesi è il responsabile organizzativo di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli. Senza intesa, ha chiarito nella riunione a cui per il suo partito hanno preso parte pure il coordinatore regionale Di Sandro e i parlamentari Lancellotta e Della Porta, la casella non è detto che la casella “Molise” vada a Forza Italia come il senatore Lotito insisteva a pretendere. FdI farà valere il suo peso e il suo ruolo di forza leader del centrodestra.
Veramente in gioco ci sarebbero il sindaco di Termoli Roberti (FI) e il presidente del Consiglio Micone (Udc). Ma l’ex governatore Iorio (FdI) non avrebbe affatto mollato la presa. Conta, fra le altre cose, il giudizio dell’eurodeputato Patriciello. Arcinoto il suo no a Toma e alla giunta uscente, meno si sa della preferenza che ha espresso la scorsa settimana per il basso Molise. Investitura a Roberti o ricerca, ancora, di un outsider (era circolato infatti il nome della sindaca di Montenero Contucci)? ritai