Summit a Roma, ieri, fra i luogotenenti di Schlein e Conte per le regionali del Molise. Dal confronto fra il responsabile enti locali del Pd Davide Baruffi e la vicepresidente del Movimento 5 stelle Paola Taverna sono venute fuori due indicazioni che tranquillizzano il fronte progressista in costruzione: confermata l’alleanza per il voto del 25 e 26 giugno con l’obiettivo di trovare la sintesi migliore possibile. C’è poi l’impegno a chiudere la partita la prossima settimana in una riunione con i due leader.
Commenti molto brevi dai vertici dem e pentastellati locali ma in entrambi i casi c’è soddisfazione perché l’incontro fra Baruffi e Taverna ha sciolto i nodi legati alle tensioni di questi ultimi giorni che avevano fatto pensare a un rischio rottura e alla ripetizione dello schema (perdente) delle regionali del Lazio: Pd e 5s ognuno per sé e anche per questo asfaltati dal centrodestra.
Invece ieri, ha sottolineato il segretario del Pd Vittorino Facciolla, si è discusso di convergenze e non ci sono più dubbi sul percorso comune per le regionali.
Le quotazioni del giornalista Domenico Iannacone sono ancora le più alte. Salvo un ripensamento in extremis di Conte: che, cioè, l’ex premier sblocchi la posizione del sindaco di Campobasso Roberto Gravina, come anche il coordinatore Antonio Federico ha provato di nuovo a spuntare nel faccia a faccia del 21 aprile. Su Gravina, ha ribadito l’ex deputato a Conte, il Pd chiude immediatamente. E anche le altre forze presenti al tavolo regionale. Tranne, chiaramente, Molise Domani che ha lanciato con forza la proposta di Iannacone.
Finora il no del presidente del Movimento e degli altri dirigenti nazionali è stato netto perché autorizzando la conclusione in anticipo del mandato dell’unico sindaco 5s di un capoluogo di regione si darebbe la stura a decine di altre deroghe per decine di altre ambizioni qua e là per l’Italia.
Adesso anche la variabile di Costruire democrazia. Che con il suo leader Massimo Romano potrebbe ambire alla guida del fronte progressista.
Abbottonatissimi rispetto ai nomi sia Facciolla sia Federico. «L’alleanza è confermata e ci sono le possibilità per chiudere su una candidatura unitaria. C’è bisogno ora di ritorni sul territorio», ha detto quest’ultimo. «Stiamo continuando a lavorare, sia il livello romano sia quello locale, per dare anche pari dignità ai gruppi che stanno partecipando a questa coalizione», ha aggiunto.
È in ballo la convocazione di un nuovo tavolo regionale, a cui è intuibile che si chiederà anche a Costruire democrazia di prendere parte dopo i passaggi compiuti nelle ultime ore anche col Pd. Potrebbe tenersi già nel pomeriggio di oggi.
ppm

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