Ufficialmente non si muove nulla. Il silenzio dei vertici nazionali dei partiti di centrodestra, alle prese anche con i rimedi da trovare alla clamorosa sconfitta rimediata dalla maggioranza ieri pomeriggio alla Camera sullo scostamento di bilancio, ha come conseguenza che gli aspiranti presidenti invece si “agitano” parecchio. Sia sul territorio sia compulsando i propri referenti nella Capitale.
Mentre alcuni osservatori, infatti, continuano a ritenere che la partita della leadership sia sostanzialmente ristretta fra il sindaco di Termoli Francesco Roberti (che è anche presidente della Provincia di Campobasso e che i pronostici danno favorito) e il capo dell’Assise legislativa Salvatore Micone, prendono quota e consistenza ipotesi diverse. Per esempio quella che vede la possibilità di puntare sul senatore di FdI Costanzo Della Porta. Il luogotenente della premier Meloni, Giovanni Donzelli, nella prima (e finora unica) riunione con i coordinatori locali e i parlamentari molisani è stato chiaro: senza intesa, Fratelli d’Italia farà valere il suo peso. E l’indicazione di Della Porta azzererebbe le diatribe interne al partito locale: i nomi proposti dal Molise sono infatti Iorio, Pallante e Di Sandro. Ma il senatore accetterebbe? Roberti, nonostante sia il coordinatore provinciale di Forza Italia, alle politiche ha fatto votare per lui tenendo fede a un patto territoriale che unisce molti amministratori del basso Molise (Della Porta è anche tuttora sindaco di San Giacomo degli Schiavoni).
Se glielo chiedesse la Meloni, però, il parlamentare non potrebbe certo declinare l’invito a guidare il centrodestra alle regionali del 25 e 26 giugno. In caso di vittoria, al posto del neo governatore entrerebbe a Palazzo Madama l’assessore all’Agricoltura Nicola Cavaliere, arrivato secondo nel collegio proporzionale del Molise con Forza Italia. Elemento, questo, che di sicuro FdI valuterà con la massima attenzione.
La maggioranza in Senato ha 106 seggi su 200, 63 sono di Fratelli d’Italia, 29 della Lega e 18 di FI. Considerando i distinguo che spesso emergono netti fra gli alleati di governo, per il partito di Meloni non è esattamente indifferente rinunciare a un proprio eletto in favore degli azzurri.
Altro nome tornato a circolare negli ambienti in queste ore è quello dell’ex assessore regionale Michele Scasserra.
L’orizzonte temporale per la decisione, però, non è ancora definito. Di sicuro, continua a trapelare, Donzelli & Co stanno anche aspettando che il fronte progressista ufficializzi il suo leader. Quindi, tutto è rinviato alla prossima settimana.
r.i.