Per il Molise le elezioni di fine giugno rappresentano «l’ultima chiamata», l’ultima occasione per una regione al dissesto e non solo dal punto di vista finanziario. «Serve una svolta forte, con Roberto Gravina e con noi alleati del centrosinistra questa svolta si può realizzare».
Ieri la prima di Costruire democrazia al fianco del candidato presidente del campo largo che vede protagonisti per la prima volta i 5s insieme al Pd, alla sinistra e a movimenti civici che, come quello fondato da Massimo Romano, scelgono stavolta di “stare dentro”. In particolare, Cd lo fa consegnando all’aspirante governatore e allo schieramento un elenco di sette proposte attuabili nei primi 100 giorni di amministrazione. Coinvolgimento dei tanti molisani che si fanno onore nel mondo per una conferenza programmatica sulle priorità di sviluppo, ripristino del diritto alla salute con un negoziato sul ripiano del debito, l’accollo a carico dello Stato e delle altre regioni delle prestazioni per i pazienti non molisani e la centralità al sistema pubblico, misure legislative e amministrative a tutela dei beni comuni come le risorse idriche: queste alcune delle azioni messe sul tavolo e attuabili da subito.
«Il Molise deve tornare a correre», sintetizza Romano aprendo l’incontro con la stampa. Subito dopo gli auguri di una pronta guarigione al candidato presidente del centrodestra Francesco Roberti colpito ieri da un malore e ricoverato al San Timoteo. E la sintesi dell’impegno: «Siamo con Gravina per tentare di costruire un percorso che nei prossimi cinque anni faccia cambiare il Molise. C’è bisogno di scelte nette e di competenze per poterle concretizzare», conclude confermando che è in corso la definizione della lista.
«Nelle nostre proposte ci sono soluzione operative, non si tratta del velo di Maia dietro cui c’è il nulla», aggiunge la prof Adele Fraracci.
Sanità e lavoro i temi prioritari per Antonio Tedeschi, ex consigliere regionale silurato dal centrodestra con l’abrogazione della surroga (dichiarata illegittima qualche mese fa). «I programmi camminano sulle gambe degli uomini. E qui ci sono uomini valorosi e con la schiena dritta». Uomini, prosegue l’avvocato Vincenzo Iacovino, «liberi, indipendenti e autonomi. Prestati momentaneamente alla politica perché non si può assistere all’eccidio istituzionale praticato in 20 anni da destra e sinistra. Ora c’è un vento nuovo». Un vento buono per un «piano di legalità perché non ci può essere sviluppo senza legalità. Nei primi sei mesi – la chiosa di Iacovino – dovremo entrare in Regione al fianco della Guardia di Finanza». E partono applausi dal pubblico, la sala del San Giorgio è quasi piena. Ad ascoltare, fra gli altri, la ex deputata dei 5 stelle Rosalba Testamento (che ha lasciato il Movimento in dissenso con la fiducia al governo Conte).
Il primario del Pronto soccorso del Veneziale Lucio Pastore descrive lo stato dell’arte in sanità: ci sono solo macerie. «Serve una svolta forte e con Gravina e questo centrosinistra si può realizzare». Chiude l’avvocato Pino Ruta: «Non proponiamo un libro dei sogni, ogni punto del programma ha una militanza decennale. Le battaglie che abbiamo condotto parlano per noi. Gli elettori saranno determinanti, possono decidere di mandare a casa chi in 20 anni ha svenduto beni comuni e territorio. Questa è l’ultima chiamata. Poi non ci si lamenti se si entra in un reparto di ospedale e non si riceve assistenza adeguata».
La lista di Costruire democrazia, conclude l’incontro il candidato presidente Gravina, è una lista importante. La sua prima uscita non in solitaria, il sindaco penstastellato del capoluogo di regione la fa per l’ufficializzazione dell’ingresso di Romano & Co. Bene la scommessa sul capitale umano dei “molisani nel mondo”, dice. Bene l’accento sulla sanità, sulle politiche da dimensionare tenendo conto che «perdiamo 5mila abitanti l’anno».
È un debutto per entrambi, i 5s e Costruire democrazia, nel centrosinistra. È un altro centrosinistra, sottolinea qualcuno in platea finito l’incontro.
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