È ufficiale: Molise Domani non parteciperà alle regionali di fine giugno. In un articolato comunicato del movimento, nato dalla scommessa sulla discontinuità fatta da parte di associazioni e forze civiche con sensibilità diverse, i motivi del disimpegno.
Il dialogo con Pd, 5s, Sinistra e Verdi – intavolato dal 2017 in poi sulla convinzione della necessità di portare in Regione proposte e valori – si è poi rivelato infruttuoso nella fase di definizione della leadership. «Gli apparenti generosi riconoscimenti, inizialmente riservati alle nostre proposte, sono svaniti quando si è passati alla definizione dei criteri per la scelta del candidato alla presidenza della Regione. In quella occasione, dopo un finto confronto democratico, intriso di trabocchetti e vecchie liturgie politiche, i nostri interlocutori hanno stabilito che solo i così detti “politici” con esperienza nelle istituzioni pubbliche avrebbero avuto il diritto di ambire a tale carica. La nostra proposta di candidare un esponente della società civile, in linea con quanto era successo a Isernia, a Verona e da ultimo a Udine, è stata ritenuta, in buona sostanza, irricevibile dai nostri interlocutori, in particolare dai dirigenti dei principali partiti politici della coalizione. Sulla base di questi criteri, il nome di Domenico Iannacone, esponente non del nostro movimento ma di tutta la società civile, che per anni e anni ha mostrato nel suo lavoro coerenza morale, intelligenza sociale, passione politica e grandi competenze, non è stato accettato dal tavolo delle forze progressiste senza alcuna motivazione plausibile, se non quella di non appartenere alla privilegiata élite dei così detti “politici”. In questo modo una parte significativa del valore aggiunto veicolato dal civismo che Molise Domani largamente rappresenta, è stato cancellato e con esso la speranza stessa di cambiamento», spiegano dal movimento.
Nulla contro il sindaco di Campobasso Roberto Gravina, ma la garanzia del cambiamento sta nella rinuncia ai vecchi schemi per riguadagnare la fiducia di chi a votare non va più. «Le scelte compiute hanno visto rigettato non solo la nostra proposta di candidatura ma, con essa, la nostra complessiva proposta politica e quindi la ragione stessa del nostro impegno in questa tornata elettorale», per questo «abbiamo deciso, di conseguenza, di non presentare la lista di Molise Domani alle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale. Con qualche rammarico, per non essere stati in grado di far diventare patrimonio comune della coalizione di centro sinistra la volontà di cambiamento profondo che Molise Domani aveva chiesto a nome e per conto della società civile di questa regione e della quale sarebbe stata espressione, interprete e garante un candidato presidente da essa proveniente, senza acrimonia, Molise Domani torna a svolgere le sue attività – conclude la nota – sul territorio, con l’impegno e la passione civile di sempre».