Il blocco moderato resta fermo sul tentativo di proporre ai molisani un “terzo polo” alle prossime regionali. Nella riunione di ieri sera a Isernia, i rappresentanti di Italia Vita, Azione, Insieme e Molise al centro hanno deciso di darsi ancora due giorni per chiudere una seconda lista, in modo da dare concretezza al progetto. «Ci sono nuove richieste di adesione – ha detto a Primo Piano il portavoce Antonio D’Aimmo – e quindi incontrerò altre persone per valutare l’occasione di tenere la barra al centro».
Nelle ultime ore era trapelata l’ipotesi che il fronte si dividesse (eventualità che non è comunque scongiurata): renziani (D’Ambrosio), calendiani (Valente) e Di Bartolomeo jr (responsabile del movimento civico Molise al centro Michele Di Bartolomeo) in lizza coi centristi a supporto di Roberti e la parte che invece fa riferimento a Insieme, partito centrista che ha partecipato al tavolo del centrosinistra prima della designazione del candidato governatore, verso il centrosinistra. Stamane a Termoli, a margine di un convegno, ci sarà un faccia a faccia fra D’Aimmo e Gravina. Ma era già in programma. E per ora, questo il responso del summit di ieri sera, l’obiettivo è la corsa in solitaria per il Terzo polo & Co.
Intanto, dal centrosinistra si è sfilato il movimento Molise Solidale. Non sarà presente alla competizione con un proprio simbolo. Gian Franco Massaro ricorda di aver sempre chiesto di tirare dentro moderati e Terzo polo, condizione per lui prioritaria per provare a vincere e quindi cambiare il Molise. Ma con una coalizione a guida 5s era difficile conciliare la presenza di renziani e calendiani. E Massaro ha preferito il passo indietro.
Altra defezione a sinistra è quella di Unione Popolare Molise, movimento “Un Altro Molise è Possibile” e Termoli Bene Comune – Rete della Sinistra che non saranno in campo il 25 e 26 giugno.
La nostra lista, spiegano, «avrebbe certamente rappresentato una forza politica di sinistra davvero alternativa all’interno del panorama politico molisano, ma purtroppo la legge elettorale e la soglia di sbarramento dell’8% rappresentano un ostacolo al rinnovo del ceto politico, escludendo di fatto i partiti più piccoli dalla competizione elettorale e penalizzando la rappresentanza. Il fatto che in Molise l’astensionismo alle elezioni regionali sia arrivato a sfiorare il 50% e che per le nuove generazioni il margine per la partecipazione politica sia praticamente inesistente, non pare preoccupare i soliti noti che da oltre vent’anni si alternano al governo della Regione e che puntualmente si ripresentano a chiedere il consenso, noncuranti di essere stati responsabili o complici della rovina della nostra regione. E così, mentre partiti e movimenti si spartiscono candidature e poltrone, noi continuiamo a lavorare per costruire uno spazio politico nuovo, fondato sulla partecipazione dal basso e sulle esperienze di autogoverno locale, non solo per denunciare i problemi della regione e fare una costante opposizione sociale, ma anche per sperimentare una politica diversa e preparare una classe dirigente realmente nuova, partendo dai giovani – che non devono più essere costretti a partire – e dai paesi che costituiscono l’ossatura preziosa della nostra terra. Il Molise – concludono – ha bisogno di un cambiamento reale, non delle solite messinscena, per questo il nostro obiettivo è quello di costruire dal basso uno spazio politico impegnato sia sui temi nazionali che sui problemi locali, aperto a tutti coloro che si battono per la difesa dei beni comuni e dei servizi pubblici».