Il Molise, e le altre Regioni che si trovano nella sua stessa condizione (un disavanzo che grava per oltre 1.500 euro sulla testa di ogni residente), possono ripianare il deficit a partire da quest’anno e per i successivi nove. A patto che i Consigli interessati approvino un piano di rientro con l’impegno a non creare ulteriori “buchi” di bilancio. Nel caso di Palazzo D’Aimmo è intuibile che la procedura sarà portata a termine dopo il voto del 25 e 26 giugno.
Questo il tenore del provvedimento varato dal Consiglio dei ministri martedì col decreto che reca anche disposizioni per il ristoro dei costi aggiuntivi sostenuti dalle cliniche private per il Covid e per garanrire l’approvazione dei bilanci pregressi delle Asl calabresi.
La bozza, pubblicata da Quotidianosanità, prevede in particolare che «in deroga all’articolo 42, comma 12, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, e successive modifiche, le Regioni a statuto ordinario, che presentano un disavanzo pro capite al 31 dicembre 2021, al netto del debito autorizzato e non contratto, superiore a euro 1.500, possono ripianare il disavanzo al 31 dicembre 2021, al netto delle quote del disavanzo, già soggette a regimi straordinari di ripiano del disavanzo, in quote costanti nei dieci (o nove) esercizi successivi, a decorrere dal 2023, contestualmente all’adozione di una delibera consiliare avente ad oggetto il piano di rientro dal disavanzo, sottoposto al parere del collegio dei revisori, nel quale sono individuati i provvedimenti necessari a ripristinare il pareggio. La deliberazione di cui al presente comma contiene l’impegno formale di evitare la formazione di ogni ulteriore potenziale disavanzo ed è allegata al bilancio di previsione 2023-2025, o a una successiva legge regionale di variazione di tale bilancio di previsione e ai bilanci e rendiconti successivi, costituendone parte integrante. In caso di mancata attuazione di tale impegno viene meno il regime di ripiano pluriennale del disavanzo di cui al presente comma. Con periodicità almeno semestrale il presidente della giunta regionale trasmette al Consiglio una relazione riguardante lo stato di attuazione del piano di rientro».
Il provvedimento, chiesto da mesi dal governatore Donato Toma per spalmare il ripianamento del deficit che ha impedito finora l’approvazione del previsionale (e pari a 130 milioni di euro) era stato inserito già due volte dal senatore Claudio Lotito, parlamentare eletto in Molise e vice presidente della Commissione Bilancio di Palazzo Madama, in due suoi emendamenti alla Finanziaria e al Milleproroghe, ma la proposta di modifica non era passata. Lotito e Toma poi hanno continuato a dialogare con la Ragioneria dello Stato e con i vertici del Mef, quindi l’operazione è andata in porto. La disposizione, ha chiarito Toma in queste ore, può essere ancora migliorata in sede di conversione del decreto in legge (aumentando a 20 per esempio il numero di annualità per il rientro).