Primi al traguardo della presentazione della lista con “colpaccio” incluso. Salvatore Micone, presidente del Consiglio regionale uscente, lascia l’Udc e si candida con Fratelli d’Italia.
Non un fulmine a ciel sereno. Ma un blitz sì, maturato nel volgere di poche ore e gestito direttamente dal plenipotenziario di Giorgia Meloni, Giovanni Donzelli. Che, salvo imprevisti, il 31 maggio sarà in Molise per presentare quella che a tutti gli effetti è una corazzata. Con FdI corrono Micone, l’assessore Pallante, l’ex presidente Iorio, i consiglieri uscenti Romagnuolo e D’Egidio, l’ex presidente di Finmolise Antonacci, gli ex inquilini di Palazzo D’Aimmo Scuncio e Scarabeo, il vice sindaco di Venafro Valvona, e fra gli altri il presidente del comitato allevatori D’Itri, l’avvocato Cecanese, lo storico esponente della destra termolese Paduano, il sindaco di San Massimo Leggieri e il candidato alle comunali di Isernia (dove Fdi andò da solo) Tedeschi. Tutti i nomi in corsa sono pubblicati a pagina 3.
A consegnare il plico in Tribunale a Campobasso ieri pomeriggio il coordinatore regionale Filoteo Di Sandro insieme agli altri dirigenti. Di Sandro, raccontano i bene informati, ha mediato col gruppo dirigente locale del partito per far digerire il nuovo e ingombrante ingresso. Le difficoltà a chiudere la lista dell’Udc erano note da giorni, anche se Micone aveva minimizzato fino a giovedì. Quando ci sarebbe stato uno scambio di opinioni acceso col leader nazionale Lorenzo Cesa. In quel momento le strade si sono divise, anche se c’è chi aggiunge alla ricostruzione che i contatti fra Micone e i vertici del partito di Meloni sarebbero stati agevolati, almeno nei mesi scorsi, dallo stesso Cesa, eletto deputato in uno dei collegi maggioritari (il Molise) che FdI ha ceduto ai centristi.
Subito dopo Di Sandro, sono arrivati al Palazzo di Giustizia del capoluogo il responsabile del movimento “Il Molise che vogliamo” Claudio Pian e lo staff della lista, fra cui i collaboratori più stretti dell’eurodeputato Aldo Patriciello. Nella squadra, la seconda che sostiene Roberti già presentata, il consigliere uscente Cefaratti, la sindaca di Pozzilli Passarelli, l’ex presidente di Confcooperative Calleo, il consigliere azzurro di Isernia Fabrizio, il commercialista termolese Robecchi, l’esperta di fondi Ue Iannetta, il direttore del distratto Asrem di Termoli Giorgetta e l’avvocato isernino Scurti. Tutti i nomi, anche in questo caso, sono a pagina 3.
Ore di fuoco per i raggruppamenti minori, la stessa Udc per esempio e per i Popolari di Niro. Stamane sarà il momento della verità per il resto della squadra di Roberti, che si presenta allo start anche con un proprio raggruppamento.
Il centrosinistra guidato da Roberto Gravina pure ha programmato tutte le attività di deposito di simboli e liste per stamattina. Ieri pomeriggio c’è stato un confronto continuo fra i responsabili di partiti e movimenti per finalizzare la chiusura degli adempimenti. E si è ricucito lo strappo fra Pd e Articolo 1 che mercoledì aveva accusato i dem di non voler concedere spazio alle truppe di Speranza. «Prendiamo atto di un proficuo lavoro svolto nelle ultime ore all’interno del Partito Democratico molisano e del prezioso lavoro in tal senso svolto dal segretario regionale Facciolla. Registriamo, favorevolmente, un’apertura concreta a quelle che erano le nostre istanze. Possiamo ricucire lo strappo – così il coordinatore Francesco Totaro – e rispondere uniti alla sfida delle prossime elezioni regionali».
Giornata di lavoro pure per il terzo candidato governatore Emilio Izzo. In un post su Fb ieri ha immortalato una «pausa controllo documenti» prima della tappa in Tribunale a Campobasso.

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