Una lista composta da persone che non hanno bisogno delle poltrone perché un lavoro ce l’hanno già.
È la sintesi di uno dei candidati di Costruire democrazia, l’avvocato Enzo Iacovino., che insieme ai compagni di avventura è intervenuto alla presentazione della squadra che ha visto la partecipazione anche del leader del fronte progressista Roberto Gravina.
Le regionali del 25 e 26 giugno per il Molise, ha sottolineato il fondatore del movimento e capolista Massimo Romano, rappresentano «davvero l’ultima chiamata. Siamo di fronte a una scelta che è un referendum fra la riproposizione di chi da 30 anni si propone, parla di futuro di concretezza di competenza. Io penso che abbiamo lasciato invece soltanto macerie e questo purtroppo è sotto gli occhi di tutti. Il Molise è una regione che ha azzerato la propria prospettiva di futuro. Noi siamo in campo, al fianco di Roberto Gravina per testimoniare, con tutti i candidati di Costruire democrazia e con l’esperienza professionale e civile che ciascuno porta all’interno della lista e all’interno del quadro politico, che un futuro è possibile», ha concluso.
Da Montenero di Bisaccia a Trivento e Bojano, dalla piana di Venafro a Isernia e Termoli, la compagine messa insieme da Romano, che rispecchia la piena parità di genere, ha rivendicato di vivere davvero il territorio molisano e di conoscerne quindi potenzialità e problemi che ne condizionano ormai la sopravvivenza.
«Mi sono battuto in Consiglio regionale contro il sistema – ha rimarcato Antonio Tedeschi – e ho pagato in prima persona». Escluso dall’Assise con l’abrogazione della surroga poi dichiarata illegittima, non è riuscito a rientrare perché l’assessore Niro (a cui avrebbe dovuto subentrare) ha lasciato l’esecutivo. Tedeschi ci riprova con un gruppo di persone «competenti e coraggiose».
Per la ex deputata, ed ex 5s, Rosalba Testamento l’approdo in Costruire democrazia è lo «sbocco naturale» del suo impegno.
Tra le emergenze più drammatiche, la condizione in cui versa la sanità. «Siamo all’anno zero», ha tagliato corto il primario del Pronto soccorso del Veneziale Lucio Pastore. «Serve un punto di rottura e per provocarlo dobbiamo entrare nelle istituzioni».
Domenico Ciccarella, 28 anni, imprenditore edile ha chiesto di dare davvero la responsabilità di decidere ai giovani perché «ce ne sono tanti che vogliono fare».
Il centrodestra è lo stesso di cinque anni fa, ha concluso il giro dei candidato Iacovino. «Se siamo contenti di questo Molise rivotiamo le stesse persone, perché sono sempre le stesse. Si sono solo travestite». Al sindaco di Termoli l’avvocato che ha seguito proprio per l’amministrazione Roberti i ricorsi (insieme a Romano) per ripristinare il punto nascita e l’emodinamica ha ricordato: è il suo centrodestra ad averli chiusi.
La situazione del Molise, è stata la chiosa del candidato governatore Gravina, «è quasi disperata e la responsabilità di chi ha governato quasi ininterrottamente per 20 anni, gli esponenti del centrodestra che hanno solo tolto di mezzo Toma e continuano a litigare perché ognuno di loro ha dovuto ingoiare qualche rospo. Io non ho mai visto un cambiamento interpretato da chi ha causato i problemi. Sento dichiarazioni di giubilo per l’autorizzazione a spalmare un debito che loro hanno creato e che pesa per 2mila euro sulla testa di ognuno di noi, anche di chi nasce adesso. Contro la famosa corazzata di cui si parla noi stavolta ce la giochiamo».

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