Davanti a un cancello chiuso, quello della Biblioteca Albino, per dimostrare anche con le immagini che «la destra nega i diritti» e che la battaglia delle regionali va combattuta fino in fondo. «Viviamo un’emergenza democratica nel Paese e in Molise, dobbiamo portare i cittadini a votare», dice Bibiana Chierchia che ha incontrato ieri la stampa per ribadire i motivi della sua candidatura a Palazzo D’Aimmo col Pd.
Un piccolo pubblico di amici, ad ascoltarla anche il direttore della Albino (Lombardi), l’appuntamento si è trasformato in un breve comizio che ha incuriosito passanti e automobilisti.
«Con la Biblioteca provinciale si è consumato l’ennesimo scempio, è chiusa da quando è entrata nel patrimonio del ministero dei Beni culturali», ha ricordato la ex vice sindaca di Campobasso. Era maggio 2017. Un anno dopo il centrosinistra perse le elezioni. «Un servizio negato, un altro. Il centrodestra, divenuto sempre più destra, nega i servizi culturali, come quelli sanitari in questa regione. Abbiamo una sanità martoriata perché affidata agli amici del governo regionale uscente. La destra nega il lavoro, quanti posti si sono persi da quando la Biblioteca è chiusa e quanti non sono stati creati? Colpa delle politiche criminali, uso volutamente una termine forte, di questo governo».
Allo slogan del candidato presidente Roberti – per lei «una faccia non innocente che ha sostituito la faccia colpevole di Toma» –, che è “Il Molise in buone mani”, lei ha ribattuto: non mettiamo il Molise nelle mani di chi vuole perpetuare «un modello familistico, clientelare. Vota il parente, il compare, chi ti promette un posto di lavoro e poi lascia tutto nelle mie mani, fai fare a me. Questo è il loro messaggio, questo il loro obiettivo. È quello che prospettano ai nostri figli, costretti ad andar via, a centinaia o migliaia di chilometri di distanza. Bel messaggio, buonissime mani, non c’è che dire! Invece noi proponiamo il ritorno della stagione dei diritti: a studiare e lavorare in Molise, a curarsi in questa terra, a riaprire istituzioni culturali che rappresentano la nostra storia, di tutte e tutti noi. Diritti sanciti dalla Costituzione antifascista. E sfido la presidente del Consiglio a dichiararsi tale, antifascista. Ci riesce?».
Il Pd, ha annunciato poi , sta lavorando anche a livello nazionale per agevolare il rientro dei giovani che studiano e lavorano fuori regione nei giorni del voto, 25 e 26 giugno. «Convinciamo le persone a recarsi alle urne».
La conferenza, iniziata con le belle parole della vice segretaria dem Giovanna Viola – «Bibiana è candidata in prima persona ma al partito ha chiesto: posso fare qualcosa per la causa comune?» – e proseguita con la telefonata del leader della coalizione progressista Roberto Gravina che non è riuscito a passare ma ha voluto far sentire anche “da remoto” la sua presenza, si è chiusa con una foto ricordo insieme al segretario e capolista Pd Vittorino Facciolla e alla sindaca di Gambatesa Carmelina Genovese, anche lei candidata, che pure ha posto l’accento sulla necessità di rendere fruibile l’immenso patrimonio storico della regione (come il castello De Capoa al suo paese).

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