Non si terrà più nella Sala della Costituzione della Provincia di Campobasso, ma al Centrum Palace, l’incontro pubblico del ministro della Salute che oggi sarà in Molise. Schillaci si recherà comunque anche al Cardarelli. Una visita privata, alle 9.30, durante la quale parlerà con gli alti dirigenti Asrem (anche dei distretti). Ingresso vietato in ospedale a candidati alle regionali e organi di stampa. Il commissario Toma e il sub Bonamico non sono stati invitati.
Poi l’evento organizzato dal comitato elettorale di Roberti. L’invito via Pec al confronto con gli amministratori molisani arrivato ai sindaci da parte del presidente di Palazzo Magno, che è anche candidato governatore del centrodestra, l’altro giorno ha sollevato un polverone. Tanto che poi l’appuntamento è stato annullato, sempre via mail e dopo la mediazione della Prefettura di Campobasso.
Il fronte progressista era nel frattempo insorto e per la Provincia (come per le altre pubbliche amministrazioni) vige il divieto di comunicazione istituzionale fino al voto. Roberti, ha attaccato la coalizione guidata da Roberto Gravina, «finge di dimenticare la realtà. E la realtà dice che, fino a prova contraria, è un candidato presidente in piena campagna elettorale. Non bisognerebbe mai neanche correre il rischio di mescolare istituzioni e propaganda, perché è alquanto irrispettoso per le stesse istituzioni che si rappresentano; irrispettoso nei confronti dei cittadini ai quali quelle istituzioni devono chiarezza e serietà in ogni occasione; e, nel caso specifico, irrispettoso nei confronti dei sindaci che non possono né devono dover incontrare un ministro della Salute di nomina politica a pochi giorni da una tornata elettorale e in un luogo istituzionale, quindi inviolabile. Sappiamo che nei giorni scorsi Roberti ha tentato di organizzare un incontro con Schillaci prima fidando sull’appoggio della Conferenza dei sindaci, poi nella struttura dell’ospedale Cardarelli. In entrambi i casi ha ricevuto un “no” che ci sembra semplicemente logico visto il momento. Dunque appare evidente che l’incontro sia frutto di un mero atto d’imperio. Un modo di fare che illustra bene come il centrodestra intende la politica e concepisce le istituzioni».
Immediata la replica del sindaco di Termoli e leader del centrodestra: «Inizialmente l’idea era stata quella di organizzare un incontro finalizzato a creare le condizioni di un confronto tra i sindaci dei Comuni molisani, tutti nessuno escluso, col ministro della Salute Schillaci. Sarebbe stata una buona occasione per ascoltare il ministro e dialogare con lui. Il confronto sul tema della sanità è sempre utile quale momento di crescita e per trovare le migliori soluzioni nel comparto che attiene alla salute dei cittadini. Abbiamo accolto con dispiacere le perplessità di qualcuno e, così, abbiamo deciso di organizzare l’incontro al Centrum Palace».
Quello che Roberti voleva fare, ha controreplicato il centrosinistra, «era qualcosa fuori dai canoni e dalle direttive di legge in materia, tant’è che quelle che si sono volute liquidare come perplessità, in modo anche poco elegante, non sono altro, invece, che precisi giudizi espressi, prim’ancora che dalla nostra coalizione, dalle figure istituzionali di riferimento».
Al ministro Schillaci ha indirizzato una lettera aperta l’ex governatore Michele Iorio, candidato con FdI. Dopo 14 anni di commissariamento, dice Iorio, il «sistema sanitario regionale è diventato inadeguato e insostenibile per i cittadini molisani che non possono essere trattati diversamente da quelli di altre regioni, anche in considerazione del fatto che sono costretti a pagare le aliquote massime di Irpef e Irap. È doveroso che la Regione Molise intervenga per riappropriarsi e ripristinare i diritti sanciti dalla Costituzione, lavorando con urgenza alla fine del commissariamento e riorganizzando la rete ospedaliera tenendo conto delle reali esigenze sanitarie della popolazione».