Dopo una settimana di ribalta nazionale, in cui il Molise è stato ancora una volta l’Ohio d’Italia, venerdì sera si sono spenti i riflettori. Si riaccenderanno domani pomeriggio alle 15, quando comincerà lo spoglio.
Le regionali del Molise rappresentano l’unica sfida elettorale di questa estate e quasi tutti i big sono scesi in campo. Solo la premier Giorgia Meloni non è venuta in regione per la campagna elettorale, per il resto c’erano tutti: da Matteo Salvini, che in Molise è venuto in un mese quattro volte, a Giuseppe Conte, che ci ha trascorso due giorni interi, e fino a Elly Schlein che proprio nel capoluogo è rimasta per 40 minuti in un bar con l’ex premier e Nicola Fratoianni per quello che è stato già ribattezzato “il caffè di Campobasso”.
La partita per la rielezione del governatore di via Genova e degli inquilini di Palazzo D’Aimmo rappresenta anche un test per l’esecutivo nazionale e la sua maggioranza, alle prese con le frizioni sul Mes e sul caso Santanchè. Si tratta inoltre della prima competizione dopo la scomparsa di Berlusconi e qui si sperimentano prove di intesa fra la destra e Italia Viva. Sull’altro fronte, un’anticipazione di campo semi-largo che si misura con il gradimento degli elettori.
Sull’esito della tornata pesa molto l’incognita astensione. Cinque anni fa si votò ad aprile, stavolta le urne sono aperte in un weekend estivo (per decisione del governatore uscente), sarà dunque difficile – si ragiona in ambienti politici locali – raggiungere il 52% di affluenza che si registrò nel 2018 quando vinse il centrodestra guidato da Donato Toma, oggi unico non ricandidato della coalizione.
La sfida per la presidenza della Regione è fra tre candidati con le coalizioni che si presentano compatte all’elettorato. Il centrosinistra, con Pd e 5 Stelle insieme, è in campo con Roberto Gravina, sindaco M5s di Campobasso, supportato da sei liste (Pd, 5s, Costruire democrazia, Alternativa progressista, Molise democratico e socialista, Progresso Molise), mentre il centrodestra candida il sindaco di Termoli Francesco Roberti (Forza Italia) sostenuto da sette liste (Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Udc, Popolari per l’Italia, Il Molise che vogliamo, Il Molise in buone mani). C’è poi un terzo candidato indipendente, Emilio Izzo, sostenuto da una sola lista che si chiama “Io non voto i soliti noti” e che ha per simbolo un maiale. Un movimento “di salute pubblica” appoggiato anche da Azione civile e Riconquistare l’Italia.
Cinque anni fa Toma (sostenuto da nove liste) vinse con 73mila voti, il candidato dei 5 stelle (che correvano all’epoca da soli), Andrea Greco, si piazzò secondo con 63mila preferenze e il centrosinistra con Carlo Veneziale ottenne poco meno di 29mila voti.
Tutta la macchina elettorale, a differenza delle altre consultazioni, non è gestita dal ministero dell’Interno ma direttamente dalla Regione che ha pubblicato su un apposito portale dedicato tutti i dati (elezioni.regione.molise.it). Sullo stesso portale saranno pubblicati in tempo reale i dati dell’affluenza alle urne e quelli degli scrutini. La sala stampa, così come accaduto nel 2018, è stata allestita nella sede della Fondazione Molise Cultura a Campobasso. Si vota oggi, domenica, dalle 7 alle 23, e domani dalle 7 alle 15. Subito dopo ci sarà lo scrutinio delle schede.

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