La sconfitta è chiara. Quando ieri sera alle 20 ha raggiunto la sede in centro a Campobasso, Roberto Gravina aveva già provato a chiamare due volte il vincitore Francesco Roberti per fargli gli auguri. «Il suo telefono era irraggiungibile e gli ho inviato un messaggio audio su Whataspp».
È altrettanto chiaro che i molisani «hanno ritenuto che il governo regionale abbia lavorato bene», ha aggiunto l’ex sindaco di Campobasso. Già, perché come aveva annunciato nella prima conferenza stampa dopo la candidatura a presidente col centrosinistra, Gravina lascerà comunque la carica di primo cittadino per interpretare fino in fondo il suo ruolo di capo dell’opposizione a Palazzo D’Aimmo.
«A Francesco Roberti va un augurio di buon lavoro nell’esclusivo interesse dell’intera comunità molisana.
Abbiamo il rammarico di non essere riusciti a convincere la maggior parte dell’elettorato con la nostra proposta di rinnovamento. Il rammarico di non poter guidare direttamente il Molise verso l’orizzonte di sviluppo che abbiamo delineato in questi mesi», ancora Gravina.
L’alleanza di centrodestra «ha funzionato di più, non vedo grosse alternative. C’è una vittoria chiara. Ma questa esperienza di centrosinistra – ha proseguito nell’incontro con la stampa – deve avere un seguito, abbiamo la consapevolezza di aver gettato le basi per un progetto allargato e alternativo alla destra. Serve una riflessione attenta, come in tutte le sconfitte, per tener conto degli errori compiuti sul territorio».
Non è pentito di aver accettato la guida della coalizione progressista lasciando il Comune capoluogo. «Troppo facile pentirsi quando si perde o essere contenti quando si vince. In politica le cose vanno così. Tirando le somme, l’alternanza in Molise non ha funzionato. Noi abbiamo parlato di programma anche criticando chi ha governato finora per favorirla. Le persone hanno toccato con mano il governo di questa regione, evidentemente a loro sta bene così».
Ora, «abbiamo il dovere e la convinzione di lavorare ad una opposizione concreta e costruttiva, ma certamente netta. I numeri ci consegnano una regione disamorata della politica e questo deve far riflettere tutte le forze in campo, motivo per cui incentreremo il nostro impegno proprio sul recupero del rapporto tra politica e cittadinanza. Per farlo sarà fondamentale mantenere un contatto costante con i territori oltre che serietà e concretezza all’interno delle istituzioni. Ringrazio – ha concluso Gravina – tutte le persone che in qualsiasi modo hanno lavorato al progetto, i candidati e tutte le persone che ci hanno sostenuto in queste settimane. È stato un onore portare avanti la speranza di un Molise diverso dal passato e da domani ricominceremo a lavorare per renderlo possibile».