Buon lavoro al neo governatore Francesco Roberti «nella speranza che sin dal suo insediamento sia in grado di cambiare quel metodo inappropriato che tanto ha contraddistinto la XII Legislatura. Mi auguro infatti che, questi anni che ci attendono, non solo possano essere caratterizzati dal confronto democratico e costruttivo nell’Aula del Consiglio regionale, ma soprattutto dal coinvolgimento attivo di tutto il partenariato con cui sarà imprescindibile operare per il raggiungimento di obiettivi comuni».
Così la capogruppo uscente del Pd Micaela Fanelli, prima eletta del partito alle regionali del 25 e 26 giugno, che a Roberti chiede dunque di «voltare pagina» e, di conseguenza, coinvolgere sindacati, associazioni, amministratori locali e società civile «nelle scelte che riguarderanno il futuro della regione». Ma anche di definire insieme «le priorità su cui operare, gli obiettivi comuni da raggiungere» e firmare «un patto per il lavoro, lo sviluppo e l’ambiente con tutto il partenariato e i territori che, per ben cinque anni, sono stati totalmente esclusi e messi da parte su qualunque scelta del governo regionale».
Al presidente, Fanelli assicura «un’opposizione costruttiva che instancabilmente lavorerà alle soluzioni dei problemi che maggiormente attanagliano il nostro territorio».
Primo scoglio, il varo di un bilancio «da buchi milionari e con uno spalma debiti che non risolve i problemi contabili del Molise, ma li solo procrastina. Ecco allora un’altra grande responsabilità di chi andrà a governare la regione: far sentire la propria voce a Roma, dove nemmeno i senatori non molisani eletti in questa circoscrizione riescono a mantenere le promesse. Il Decreto Molise non resti solo uno slogan elettorale. Roberti lo esiga per il sistema sanitario molisano, sempre più consunto, e si metta in ascolto del territorio. Non si trinceri in via Genova come il suo predecessore, ma faccia leva sul metodo partecipato per affrontare i drammi di questa terra, che ha bisogno sia delle risorse che di una buona capacità di programmazione che, per prima cosa, dovrà riuscire a portare a casa lo sblocco di un miliardo e mezzo di euro, tra fondi nazionali ed europei, ancora fermi. La costituzione di una cabina di regia che sappia lavorare e garantire i massimi risultati dagli investimenti sul territorio, in termini di un ritorno che si configuri come ripresa occupazionale, economica e sociale. La parola d’ordine deve essere accelerare». Questo, conclude Fanelli, «chiediamo a Roberti che in Aula siederà con chi ha governato la Regione negli ultimi cinque anni. Perché se le persone sono sempre le stesse, quantomeno sul metodo e sull’approccio di governo speriamo vogliano cambiare passo».

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