Domani potrebbe essere il giorno giusto per la proclamazione degli eletti, quanto meno del neo presidente della Regione Francesco Roberti.
Sono in corso in Tribunale a Campobasso le ultime verifiche sui verbali delle 393 sezioni elettorali distribuite sul territorio, terminate le quali le risultanze saranno comunicate dall’ufficio circoscrizionale a quello centrale che è incardinato in Corte d’Appello. A questo organo compete la ripartizione dei seggi, 13 alla maggioranza e 7 alla minoranza (anche se c’è ancora il dubbio che possano essere 12 e 8 come cinque anni fa), e la proclamazione ufficiale dei 21 nuovi inquilini di Palazzo Moffa.
Intanto, l’avvocato Vincenzo Iacovino (che era in corsa con Costruire democrazia), dichiara che la legge elettorale presenta, a suo parere, diversi profili di incostituzionalità. «Tra i più rilevanti lo sbarramento dell’8 e del 5% a seconda se si competa da soli o con gli schieramenti convenzionali. Sistema elettorale che non consente una libera formazione e competizione con il sistema proporzionale oltre gli schieramenti e con limiti ingiustificabili. Altro profilo di incostituzionalità è senza dubbio il ticket tra un uomo e una donna della stessa lista. È stato dimostrato che basta un accordo tra due soggetti che non hanno i numeri e pertanto non rappresentativi, che il loro consenso si raddoppia in modo sleale rispetto a chi corre da solo o non ha possibilità di fare ticket. Se poi si pensa che questo ticket può essere fatto con e tra più soggetti della stessa lista il gioco è fatto, con evidente alterazione del consenso elettorale numerico reale. Ovviamente qualora questi profili di incostituzionalità vengano valutati e accolti si tornerebbe al voto», conclude.