Fra gli assessori regionali rieletti è il più votato: 3.238 preferenze. Meglio di lui, in via assoluta, ha fatto solo il presidente uscente del Consiglio Salvatore Micone (4.778), collega di lista in Fratelli d’Italia. «Sono soddisfattissimo del risultato, mio personale, di FdI e del centrodestra, che si conferma forza di governo capace per questo di conquistare la fiducia degli elettori. A chi chiede discontinuità rispondo: hanno deciso i molisani. Evidentemente per loro non c’è nulla, permettetemi di giocare con le parole, da “discontinuare”».
Quintino Pallante, dopo il voto del 25 e 26 giugno, ha continuato a seguire la vertenza Vibac. In tanti scommettono che sarà lui il capo dell’Assise legislativa stavolta. Non nega che gli piacerebbe ma il ruolo operativo (ha curato le deleghe ai Trasporti, all’Energia e al Personale, ndr), sottolinea, ha portato risultati. Presto per parlare del ruolo comunque, a maggior ragione perché con il governatore eletto Roberti non c’è stato ancora alcun ragionamento sull’argomento giunta.
«Quello che è avvenuto – rimarca Pallante nel colloquio con Primo Piano – è clamoroso, una sconfitta netta del campo largo che dimostra come mettersi insieme solo per le elezioni non paghi. Il centrodestra ha capacità di governo e raccoglie i frutti sul campo. I nostri sono stati sicuramente sufficienti, sicuramente migliorabili. Ma è finita l’epoca dell’uno vale uno e dei salti nel buio, con buona pace di un movimento passato dal 35 al 7%. Un tracollo, questo è. Vuol dire che i molisani ai 5s non hanno riconosciuto neanche il ruolo di opposizione, figuriamoci il compito di governare. Erano in sei nella passata legislatura, tornano in Consiglio in due. Più in generale, lo dimostra Fratelli d’Italia ma non solo, è il tempo del ritorno alla politica in cui i partiti devono avere un ruolo».
Tema identitario del fronte progressista nella campagna elettorale, la discontinuità, ha sostenitori anche nel centrodestra, fra coloro che non avevano ruoli di governo nei passati cinque anni. «Sulla discontinuità decidono gli elettori e mi pare abbiano deciso in maniera chiara. Io sono soddisfattissimo del mio risultato. La squadra di governo, poi, non è composta solo dagli assessori. C’erano consiglieri delegati, Di Lucente e Cefaratti, e anche loro sono stati confermati. Il rinnovamento mi pare ci sia stato comunque, abbiamo otto nuovi eletti. Ma poi, mi scusi, se un ciclista vince il Tour de France quattro volte di seguito invece di consacrarlo decidiamo che la quinta volta debba vincerlo un altro per discontinuità?».
Una stoccata a Micaela Fanelli, prima eletta del Pd e capogruppo uscente, che ha suggerito a Roberti di voltare pagina e coinvolgere sindacati e partenariato. «Senza seguire i suoi consigli abbiamo preso, per la prima volta, il 62%. Sarei più cauto se fossi in lei».
Infine, l’auspicio: «Realizzare quel che abbiamo detto con il riconoscimento di maggiori risorse e la rimozione di due ostacoli per il futuro del Molise. Innanzitutto, in sanità, dove va rivisto il decreto Balduzzi per realizzare un’assistenza adeguata. E poi per quanto riguarda l’autonomia differenziata. C’è bisogno – conclude Pallante – di un’azione diversa, più responsabile e rispettosa dei territori».
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