Mezzogiorno, e non è stato di fuoco. Alle 12 di ieri il neo governatore della Regione Francesco Roberti si è insediato a Palazzo Vitale, sede dell’ente istituzionale più importante in Molise intitolato al primo presidente, Carlo Vitale.
Emozionato? «Per niente?». Tranquillo? «Sempre». Il breve scambio che c’è stato con alcuni giornalisti e operatori televisivi che sono riusciti a intercettarlo prima che salisse al quarto piano dà perfettamente l’idea dell’approccio con cui il sindaco di Termoli – schietto e deciso – affronta questa nuova carica. Un ruolo di grande responsabilità, viste le condizioni in cui versano soprattutto i conti e la sanità. Ma per il quale Roberti ha voluto fortemente chiedere la fiducia ai molisani vincendo prima la competizione interna al centrodestra e poi lo scherzo che il destino gli ha riservato con i problemi di cuore che lo costrinsero a un pit stop forzato due giorni dopo la designazione a candidato presidente.
Presidente lo è poi diventato con un consenso netto, indiscutibile. Ora è pronto a governare.
La sua impronta si vedrà, questo si intuisce subito. «Iniziamo subito gli incontri con i consiglieri eletti e con i partiti per definire la giunta e iniziare a lavorare», ha detto ancora mentre aspettava che scendesse l’ascensore al piano terra dell’edificio di via Genova.
Lo spirito del primo giorno? «Quello di quando iniziano le avventure amministrative. Salutare chi va, chi viene» e poi cominciare con le riunioni operative. Ha poi aggiunto: «Già ieri (l’altro ieri, ndr) sono stato a Roma e stiamo cercando di trovare dei punti comuni per superare le difficoltà del bilancio finanziario e soprattutto per affrontare di petto la situazione sanitaria del Molise». Quanto ai criteri che adotterà per comporre la nuova giunta, Roberti ha ribadito l’intenzione, già espressa seppure con minor vigore in campagna elettorale, di procedere in discontinuità con il passato. «Innanzi tutto il criterio che adotteremo è la valutazione sulla base di quella che è stata la proclamazione degli eletti, se non ci sono stati errori e quant’altro. Poi vedremo quale sarà la disponibilità di ogni partito sulle deleghe, ma soprattutto ribadisco che faremo in modo che ci sia un rinnovamento perché cambiando solo l’ordine dei fattori il risultato non cambia».
Chi lo conosce, e ormai sono in tanti sul palcoscenico politico a conoscerlo, sa che Roberti non le ha mai mandate a dire. Le prime dichiarazioni confermano che non ha intenzione di cominciare adesso.
r.i.

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