Proseguono in via Genova gli incontri informali fra il governatore Francesco Roberti e gli eletti della sua maggioranza. Tra le “chiacchierate” di ieri, quella con l’ex presidente Michele Iorio, che torna in Consiglio con Fratelli d’Italia. Al quarto piano di Palazzo Vitale in questi giorni sono saliti pure – fra gli altri – Salvatore Micone, Vincenzo Niro, Quintino Pallante, Armandino D’Egidio, Andrea Di Lucente, Gianluca Cefaratti e Fabio Cofelice.
Qualche altro giorno sarà necessario per comporre il puzzle della giunta e dell’ufficio di presidenza del Consiglio. Patti che si stringono nello stesso momento, all’esito delle fisiologiche trattative interne. Sul criterio guida il presidente è stato chiaro nelle dichiarazioni finora rilasciate: serve discontinuità. Pallante, quindi, sembra destinato alla presidenza del Consiglio, Cavaliere e Niro si contendono il ruolo di sottosegretario. Gli assessori di Toma non torneranno, almeno per ora, nell’esecutivo. Si tratta di un’indiscrezione ma che tutti sembrano accettare come decisione presa.
Micone, Di Lucente, Stefania Passarelli o Cefaratti, Cofelice e Michele Marone. Questi invece i nomi più accreditati per la prima giunta Roberti. Il commissario della Lega, consigliere giuridico del ministro delle Infrastrutture sarebbe assessore esterno della Lega garantendo un collegamento diretto con il governo nazionale e la presenza stabile del partito nell’Assemblea legislativa con il consigliere eletto Massimo Sabusco. Marone è anche in pole position per la candidatura a sindaco di Termoli il prossimo anno. I mesi da assessore regionale sarebbero un ottimo trampolino di lancio.
La priorità di queste ore, però, è la redazione del bilancio di previsione. Se da un lato Roberti, attraverso incontri a Roma e con il tramite dei parlamentari, sta lavorando per ampliare l’agevolazione concessa con lo spalma debiti (e ottenere una copertura in 20 anni e non in 10 del disavanzo di 130 milioni che ha impedito finora il varo del documento), dall’altro ha chiesto una relazione alle strutture di vertice, compreso il bilancio, per avere un quadro dello stato dell’arte. Senza bilancio, non si può decidere pressoché nulla, nemmeno si può contrattualizzare le nuove segreterie. Né si può cominciare a dare risposte ai molisani che hanno premiato il centrodestra con un consenso inedito.
Lo Statuto fissa i tempi per il rinnovo delle cariche in Regione. Non sono invalicabili. Per la nomina dell’esecutivo quindi Roberti può andare anche oltre il 16 luglio. Numerosi esponenti della maggioranza però si dicono convinti che il governatore non tarderà molto. Il 24 luglio, invece, è fissata la seduta di insediamento del Consiglio: primo punto all’ordine del giorno, l’elezione del presidente, di due vice e di due segretari.
Stamane al Cinsedo, infine, la prima di Roberti alla Conferenza delle Regioni. È convocata a partire dalle 9.30 in via Parigi.
ppm