Sono 25 i manager esterni all’amministrazione regionale dichiarati idonei all’incarico di capo dipartimento o dg della Salute.
Le posizioni apicali da rinnovare, entro inizio agosto, sono cinque. Quattro capi dipartimento (semplicisticamente Programmazione, Agricoltura, Lavoro e Politiche del Territorio) e il titolare della direzione generale della Salute. Attualmente sono in carica Mariolga Mogavero, Massimo Pillarella, Claudio Iocca, Manuele Brasiello e Lolita Gallo. Iocca e Gallo sono dirigenti di ruolo, concorrono nella selezione ma non hanno dovuto presentare domanda per l’avviso del 20 aprile scorso.
Mogavero, Pillarella e Brasiello invece sì e lo hanno fatto. In lizza, insieme a loro, altri 22 dirigenti pubblici, quasi tutti già molto noti in Molise. C’è molta Asrem, di oggi e di ieri, nell’elenco. I competitor che possono ambire al vertice della Salute (per l’esperienza maturata nel settore sanitario) sono: Oreste Florenzano, direttore fino a fine febbraio scorso che punta alla conferma in via Petrella, l’attuale direttore amministrativo Antonio Lastoria, la responsabile Risorse umane Loredana Paolozzi, il dirigente informatico Raffaele Malatesta. Ha fatto domanda, ed è un dato curioso perché da quattro anni è uno dei manager più apprezzati dal governatore De Luca in Campania, anche l’ex dg Gennaro Sosto.
Con profili meno settoriali, nella lista approvata con determina del direttore del III dipartimento Iocca ci sono anche Pio Amore e Angelo Fratangelo (dirigenti in Provincia a Campobasso), gli attuali direttore e ad di Sviluppo Italia Renato D’Alessandro e Fabio Sebastiano. E poi i dirigenti del Comune di Campobasso Giuseppe Giarrusso, Paola Lozzi e Vincenzo De Marco. Ancora, Filomena Iapalucci, Mario La Vigna. E, fra gli altri, Marilina Di Domenico e Gaspare Tocci, per anni responsabili del bilancio e delle attività produttive in Regione. Completano l’elenco Marco Cassin, Lucia De Bonis, Gerardo Di Martino e Nicola Sardella.
A Palazzo Vitale circola voce che il neo governatore Roberti voglia modificare qualcosa nell’assetto amministrativo di vertice, tornando alla formula che vede un direttore generale, ruolo per cui avrebbe in mente un manager di cui si fida e con cui ha già lavorato da sindaco e presidente di Provincia, e quattro o cinque direttori d’area. Intanto, però, l’elenco degli esterni interessati a restare, venire o tornare in Regione ce l’ha.
r.i.

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