Giunta regionale a tre per partire, bilancio ponte. Il neo presidente della Regione Francesco Roberti, dopo la prima riunione con la sua maggioranza, traduce così in termini concreti dal linguaggio classico del giornalismo politico: entro metà della prossima settimana varerò l’esecutivo perché ci sono decisioni importanti da prendere, prima di tutto contabili, e non posso farlo da solo. Se i partiti nazionali definiranno «tutti insieme e subito rapporti e nomi andremo avanti in maniera completa». Altrimenti è probabile che si parta una compagine di governo da ampliare.
Una cosa l’ha messa in chiaro con tranquillità e con decisione all’incontro che si è svolto in sala giunta ieri mattina: «Ci si candida a consigliere, sono queste le regole della politica». Il consenso però conta. «Lei si riferisce ai primi eletti – ribatte serafico – E allora diciamo che ci si candida al massimo a capogruppo». Nel senso, spiega, che se per esempio non c’è accordo fra gli eletti (o ce n’è uno solo), il più votato è automaticamente capogruppo. «Nessuno è assessore per tutte le stagioni», prosegue. Chi entra nell’esecutivo, oltre al consenso, deve avere «il gradimento del partito, del gruppo e le competenze. Gli assessori sono collaboratori del presidente che naturalmente non è un tuttologo e quindi si contorna delle professionalità che servono a governare la regione».
Gli assessori di Toma non saranno i suoi… In risposta né un sì né un no. Ma è fin troppo chiara la risposta al primo eletto di Forza Italia Nicola Cavaliere che ieri su queste colonne ha rivendicato la prevalenza del consenso. Risposta che il governatore gli ha dato nella riunione, prima che sul giornale.
Oggi a Roma per il Consiglio nazionale di Forza Italia, Roberti ne approfitterà per un secondo giro di consultazioni con i vertici dei partiti che lo sostengono. È probabile che siano pronti tutti e subito, come lui stesso sembra auspicare. Altrimenti, comunque, entro il 20 luglio procederà con la designazione dei componenti dell’esecutivo. Preme infatti sull’acceleratore delle cose da fare, il (fra poco ex) sindaco di Termoli che i molisani hanno promosso presidente di Palazzo Vitale.
«Lunedì ci sarà un confronto fra i tecnici del ministro Giorgetti e quelli della Regione per il bilancio». Una videocall a cui lui parteciperà, spiega ancora l’ingegnere a Primo Piano, ma protagoniste saranno le strutture. L’obiettivo è capire se si riuscirà, e come, a redigere un documento previsionale 2023 (e probabilmente incardinare anche i consuntivi che mancano e sono stati oggetto di impugnative e mancate parifiche della Corte dei Conti) o comunque un provvedimento da portare all’attenzione della giunta. Senza, è tutto fermo e la paralisi sta diventando un problema serissimo. Che Roberti ha intenzione di risolvere quanto prima. «Per questo ho bisogno della giunta, queste decisioni non posso prenderle da solo», conclude.
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