Claudio Lotito – è noto – ha un eloquio ben assortito e assai incisivo. Se poco poco va sulle sue perché ritiene che fatti e circostanze che lo vedono coinvolto siano stati rappresentati in maniera poco ortodossa, diventa difficile pure prendere appunti per la quantità di concetti che riesce ad esprimere nell’arco di pochi secondi.
La classica espressione «è un fiume in piena» non rende affatto l’idea: di più, ma molto di più.
Problemi sulla giunta regionale del Molise non ne vede il coordinatore di Forza Italia, che tuttavia avrebbe preferito «un accordo complessivo». Ma comprende Roberti «che ha voluto iniziare» con un esecutivo small perché «c’erano adempimenti indifferibili richiesti dal governo».
Non solo comprende Roberti, ma lo definisce «una persona d’onore». E svela: «Il sondaggio che feci realizzare alla vigilia delle candidature vedeva vincente proprio Francesco Roberti. Solo che c’è chi usa gli strappi e chi usa il cervello».
Chi è che ha “strappato”? Elude la domanda Lotito. Con garbo e mestiere risponde: «Il coordinatore di Forza Italia sono io e le cose le gestisco alla mia maniera. Chi ha strappato a lei non interessa, sono dinamiche interne. Ora Claudio Lotito ha un solo interesse: tutelare il presidente e i molisani».
E incalza: «Lei forse non lo sa, ma quello che ho fatto io per il Molise in meno di un anno non lo ha fatto mai nessun parlamentare nella storia della regione! Chiaro? E voglio continuare a fare tante cose (per il Molise, ndr)».
L’elenco è corposo: «Il provvedimento che ha consentito la stabilizzazione del personale della Protezione civile, la norma sugli istituti di ricerca, la riduzione del debito Inps, la stabilizzazione del personale infermieristico, l’emendamento che ha reso possibile il finanziamento della diga di Ripaspaccata, unico emendamento passato su 140 proposti. Lo sblocca fondi per la tangenziale di Campobasso, il decreto spalmadebiti in favore della Regione. E ci metto anche la nomina del sub commissario della sanità. Se le sembra poco mi dica lei chi prima di me ha fatto tanto».
Presidente, nessuno può negarle i risultati sul piano pratico. Sul piano politico Roberti non può nominare la giunta al completo perché Forza Italia e Fratelli d’Italia non forniscono l’elenco dei nomi.
«I miei unici interessi sono conferire stabilità al governo regionale e che il presidente Roberti, il mio presidente, ottenga il massimo risultato. Serve una giunta efficiente che porti subito risultati. Serve una squadra coesa e determinata. Guardare solo all’interesse del singolo non va bene».
E allora qual è il problema senatore? Cosa s’è incagliato?
«Io non ho problemi, tutt’altro. Sono abituato a misurarmi con i risultati. Misuro le persone con i risultati. Se un assessore non fa bene il suo lavoro non può stare in giunta. Servono professionalità, onestà, determinazione e coerenza politica, nel rispetto assoluto degli interessi dei cittadini del Molise».
Di fatto nell’esecutivo di Roberti mancano i rappresentanti di Forza Italia e Fratelli d’Italia.
«Sto lavorando per mettere a terra soluzioni ai problemi del Molise. Fatti e non parole. Ognuno parla, dice, fa: non entro nel merito. I problemi la giunta regionale li può risolvere solo attraverso il governo nazionale. Lei lo sa che quando ci sono questioni da risolvere scappano tutti? E le garanzie sulla tutela del Molise le dà sempre Claudio Lotito».
Sembra di capire che vuole le venga riconosciuto un ruolo?
«Ma quale ruolo? A me va bene tutto, anche un solo assessore. Ho tuttavia l’obbligo e il dovere di tutelare Forza Italia. Il partito ha ottenuto un lusinghiero 12% e ha espresso il presidente della Regione. Lotito è venuto in Molise, ha lavorato dietro le quinte e in meno di un mese ha messo su una lista che ha ottenuto 17mila preferenze. Potevo fare anche meglio ma non ho voluto rompere gli equilibri. E se proprio dovessi romperli, deciderò io quando e come».
Quindi le andrebbe bene Cavaliere in giunta?
«Vedo che parliamo lingue diverse. Devo tutelare il partito, Forza Italia. Non è questione di nomi. Il partito va rispettato. Sono altre le componenti che stanno avanzando richieste, non io. Chiedo un punto di caduta che crei equilibrio e una conduzione di buonsenso».
Ma avrà chiesto qualcosa?
«Certo: Buonsenso, equilibrio e pari dignità».
Non ha chiesto la presidenza del Consiglio?
«Non insista, non ho chiesto nulla. Legga il risultato elettorale. La coalizione ha vinto con un tale margine che avrebbe eletto il presidente Roberti anche senza Fratelli d’Italia. Ho rispetto del risultato perché da soli non si vince. Fratelli d’Italia può avere due assessori e la vicepresidenza della Regione. Non altro».
Quindi è un problema di rappresentanza?
«Faccio accordi sul sistema, sulla tenuta politica. Sediamoci intorno a un tavolo e discutiamo a 360°. Di tutto: assessori, consiglio, presidenza, commissioni. Se altri hanno altre soluzioni, ben vengano. Ho richiesto un incontro, se qualcuno anziché assecondarmi assume posizioni, con me non si può fare».
Resta il fatto che se pure dovessero concedergli un assessorato e la presidenza del Consiglio, il presidente Roberti non vuole uscenti in giunta. Cavaliere è fuori dall’esecutivo.
«Intanto le scelte le fa il partito e non il presidente. A me non sta a cuore Cavaliere ma il partito: i tre eletti di Forza Italia non devono essere mortificati. Il presidente ha chiesto discontinuità e non posso che assecondarlo, è giusto. Anche se, lei li ha visti i risultati, sì? La discontinuità non corrisponde alla volontà degli elettori. Gli assessori uscenti risultano essere i primi eletti. E poi, discontinuità legata a cosa? A chi è stato in giunta cinque anni, tre, due? A chi non c’è stato? Dia retta a me, non esiste la verità innata. Sto agendo solo per tutelare il presidente Roberti affinché possa partire bene e governare altrettanto bene per cinque anni».
Secondo alcune indiscrezioni l’indicazione di Di Lucente in giunta in quota Forza Italia è opera del ministro Tajani.
«Non mi risulta. Tajani spinge per Di Lucente? Non lo so. Antonio non mi ha chiamato per parlarmi del Molise. Forse ha parlato con Roberti? Le scelte competono al coordinatore regionale e le faccio sulla base degli equilibri e della storia del partito e nel partito. Cavaliere è tesserato da 17 anni, Di Baggio da diversi anni, Di Lucente lo abbiamo acquisito prima delle elezioni e presto si iscriverà al partito. Hanno ottenuto tutti e tre un grandissimo risultato e io tutelerò ognuno di loro».
Lunedì c’è la prima seduta del Consiglio regionale, bisogna risolvere entro tale data.
«Per me è già risolto. Gli eletti di Forza Italia non saranno mortificati!».
Riuscirete a trovare un punto di incontro?
«Certamente. Ma alle tre caselle chieste da Fratelli d’Italia ho detto no. Pari dignità».
LuCo

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