Si parte da un dato di fatto: lunedì 31 luglio, a partire dalle 10.30, il Consiglio di via IV Novembre è convocato con un solo punto all’ordine del giorno: comunicazioni del presidente della Regione concernenti la composizione della giunta, le attribuzioni conferite ai singoli componenti e il programma di governo.
Lunedì quindi, è intuibile, Francesco Roberti vuole arrivare in Aula con un esecutivo il più possibile completo. Nessun decreto di nomina ieri, segno che il lungo vertice di martedì sera con i rappresentanti nazionali dei partiti rappresentati in Assise non è stato definitivamente risolutivo. Sembrerebbe che il braccio di ferro sia in corso in particolare fra FdI e FI con gli azzurri che punterebbero a bloccare l’assegnazione immediata della seconda casella in giunta per i meloniani. Per ora, dunque, la soluzione più accreditata resta quella della designazione di altri due assessori: Micone per Fratelli d’Italia e Di Lucente per Forza Italia. Resterebbe in ballo il quinto assessorato (una sorta di karma dall’amministrazione Frattura in poi che lo istituì modificando lo Statuto) e resterebbe da assegnare pure la carica di sottosegretario. E qui il braccio di ferro diventa anche interno ai partiti. Con D’Egidio che insidia la posizione di Iorio (spinto a Roma da Fitto) e Cavaliere e Di Baggio che non accettano serenamente di essere accantonati in nome della discontinuità. Agli azzurri potrebbe andare quanto meno il sottosegretario. Mentre altre ricostruzioni individuano il fulcro dell’indecisione dentro FdI.
Infine, i Popolari. Vincenzo Niro – che ha preso parte al summit da vice segretario nazionale perché Mauro è all’estero – non è figura politica facilmente accantonabile.
Un groviglio complicato, anche per una coalizione che ha vinto col 63%. Perché l’orizzonte deve essere quello della governabilità per cinque anni. Per questo ieri Roberti non ha proceduto ad ampliare l’esecutivo? Certo, gli equilibri da mantenere pesano. Ma va detto che il governatore ieri è stato impegnato a Roma nelle sedute delle Conferenze (Regioni e Stato-Regioni) oltre che nel confronto organizzato dal ministro delle Imprese Urso con i presidenti delle Regioni sedi degli stabilimenti automotive di Stellantis.
Tant’è che a Primo Piano, in serata ha consegnato una sola indicazione, sintetica ma significativa rispetto alla sua intenzione di procedere: «Domani (oggi, ndr) verrà definito tutto, comprese le deleghe».
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