Le indiscrezioni, di cui il presidente Roberti conosce la fonte, davano Michele Iorio in giunta già nella tarda mattinata di venerdì 28 luglio. I decreti di nomina, per lui e per il campione di preferenze Salvatore Micone, erano pronti. Mancava solo il sigillo del governatore, che a sua volta attendeva la comunicazione ufficiale da via della Scrofa. Da Giovanni Donzelli, che per Giorgia Meloni cura organizzazione e rapporti del partito sul territorio.
A Micone l’Agricoltura, a Iorio la sanità. Due deleghe importanti, in linea con le ambizioni dei due aspiranti assessori e con il risultato elettorale personale e della lista, prima forza del centrodestra molisano.
L’attesa telefonata al quarto piano di via Genova non è mai arrivata. Scaduto il termine – le 18 di venerdì – il presidente ha provveduto a nominare solo Andrea Di Lucente, portando così a tre il numero degli assessori.
Fratelli d’Italia ha aperto un caso. Ha generato un problema alla vigilia della seduta del Consiglio regionale in programma domattina, nel corso della quale il presidente illustrerà le linee programmatiche.
Dal partito minimizzano. Il senatore Della Porta, che vanta una lunga amicizia con Donzelli, assicura che «non è accaduto nulla di particolarmente grave. Giovanni (Donzelli, ndr) ha chiesto solo qualche altra ora di tempo per dipanare la matassa».
D’Egidio, che ha totalizzato 11 preferenze in più di Iorio, vuole entrare in giunta. Che Iorio fosse tra gli assessori di Roberti era nelle cose già in campagna elettorale. Ma posto per tutti non ce n’è.
«Entrambi – ribadisce Della Porta – hanno una legittima aspirazione, d’altronde sono separati da pochi voti».
Nessun caso e nessun problema nemmeno per il neo eletto governatore. «Mi hanno chiesto qualche giorno di tempo per una loro riflessione nel partito, hanno evidentemente necessità di incontrarsi per trovare la soluzione migliore. Non mi risultano frizioni all’interno di Fratelli d’Italia, assolutamente».
Con tre assessori, in attesa di Micone e del “quinto” che il partito della Meloni indicherà, «la giunta – aggiunge Roberti – prende forma, è pronta a seguire i lavori delle commissioni in seno alla Conferenza delle Regioni e si appresta ad affrontare impegni e sfide nella migliore delle maniere».
È tuttavia importante – ragiona ancora il presidente – che la partenza sia in linea e in sinergia tra ogni singolo assessore e i riferimenti nazionali dei partiti, ovvero, ministri e ministeri, per poter esprimere il meglio nell’interesse del Molise.
Questo l’aspetto formale. Poi esistono i ragionamenti, le congetture, le ipotesi e le indiscrezioni.
Venerdì sera dal palazzo di via Genova trapelava irritazione. È molto probabile che il presidente sia effettivamente sereno, come ieri ha lasciato intendere. Ma l’incarico di vice presidente conferito all’assessore Di Lucente di Forza Italia è un segnale politico forte, che agli addetti ai lavori non è passato inosservato.
Così come non passa inosservato il nervosismo che Fratelli d’Italia prova a nascondere a fatica. Sarà sicuramente una questione di giorni e tutto si risolverà, ma Salvatore Micone, forte delle sue 4.778 preferenze, che gli hanno consentito il titolo di “capocannoniere” delle regionali 2023, proprio non lo digerisce l’atteggiamento del partito che oltre a bloccare la Regione sta mettendo molto in imbarazzo il presidente e la coalizione.
La sfida Iorio-D’Egidio potrebbe essere una scusa, sostengono fonti ben informate interne al centrodestra. La lotta intestina è tra le correnti del partito, una lotta che va avanti anche in Molise da anni. E che probabilmente adesso è alla resa dei conti.

ppm

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