La giunta è operativa e lavora al bilancio, ha detto domenica il presidente Francesco Roberti. Ieri pomeriggio il primo atto del lungo, e non facile, percorso di avvicinamento al documento di previsione.
L’esecutivo ha approvato, su proposta dell’assessore Gianluca Cefaratti, la delibera che propone al Consiglio la rettifica dei bilanci non parificati e bocciati dalla Corte dei Conti e dalla Consulta (rispetto alle annualità 2019 e 2021), la riapprovazione del rendiconto 2021 corretto, la rettifica del piano di rientro dal disavanzo in base al decreto spalma debiti (quote costanti nei nove esercizi successivi a partire dal 2023).
L’ulteriore deficit accertato al 31 dicembre 2021 pari a 120,9 milioni – precisa il provvedimento – sarà coperto in maniera da ripristinare il pareggio. La delibera dà anche un indirizzo urgente alle strutture regionali, a mettere in atto, cioè, «procedure interne idonee a conformare l’assunzione degli atti di spesa a quanto disposto dall’art.73 del D.Lgs. n.118/2011 e ad attivare soluzioni, supportate da atti amministrativi e/o gestionali da assumersi con tempestività, finalizzate: all’adozione di misure correttive a garanzia della sostenibilità dell’eventuale debito costituito da fatture liquidate e pagate riferite a periodi pregressi, la cui prestazione non è stata preventivamente autorizzata tramite determinazione dirigenziale di impegno di spesa, assunta ai sensi dell’allegato 4/2 al D..lgs.118/2011 e ss.mm.ii, verificandone sia l’impatto in relazione allo stanziamento di competenza dell’esercizio di riferimento e successivi sia la correlata sostenibilità del debito potenzialmente formatosi nell’esercizio oggetto del rendiconto».
Intanto sarebbe ormai davvero questione di ore lo scioglimento della riserva di Fratelli d’Italia sull’indicazione dei due assessori. Micone, primo eletto, non è in discussione. A giocarsi l’altra casella ora sarebbero in tre: Iorio e D’Egidio, separati da poche preferenze, e il coordinatore Di Sandro (il terzo rispetto ai due “litiganti”). La soluzione del rebus è nelle mani di Donzelli che punta a una decisione il più indolore possibile. Probabilmente il responsabile organizzativo del partito ha voluto discuterne anche con Giorgia Meloni. Ma i tempi sarebbero ormai maturi. Anche perché gli animi della “truppa” si stanno surriscaldando, entro giovedì bisogna designare il capogruppo in Consiglio e la partita è collegata a quella della giunta. Parla di una «serena riflessione interna al partito» il senatore Costanzo Della Porta e si dice certo che «a breve dovrebbe essere sciolta la riserva».
Oggi a Roma ci sarà anche Roberti, non è escluso che ci sia un contatto decisivo con Donzelli.