Sembra ormai questione di ore: Marco Bonamico, inviato dal governo Meloni in Molise come vice dell’ex presidente Toma nell’attuazione del piano di rientro dal debito della sanità, starebbe per essere promosso commissario.
L’argomento sarebbe stato toccato dal governatore Francesco Roberti anche nel summit di lunedì con il ministro della Salute Schillaci e con il collega del Mef Giancarlo Giorgetti. Come per Occhiuto in Calabria, sarebbe il presidente della Regione la “prima scelta” per la gestione commissariale. Ma Roberti ritiene che sia meglio affidarla a una figura terza, che si occupi h24 solo di sanità. Senza duplicazioni di ruoli quindi.
Bonamico in questi mesi si è guadagnato la stima di tutti gli attori del settore ed è evidentemente un manager di cui il centrodestra, che guida il Paese e la Regione, si fida. Sta portando avanti in queste settimane la ricognizione sugli appalti e il personale dell’Asrem in modo da capire se, e dove, è possibile risparmiare. Dopo aver ottenuto i dati richiesti la scorsa settimana all’azienda sanitaria ha fissato per oggi un nuovo vertice con dirigenti e funzionari di via Petrella per approfondire la valutazione.
La nomina del commissario è attesa per la firma di atti importanti che sono in standby, primo fra tutti il decreto sul budget 2023 rielaborato in base alla sentenza del Consiglio di Stato che ha eliminato, per Neuromed ed ex Gemelli, il tetto di spesa per i pazienti extraregionali.
Oggi pomeriggio alle 18 è convocato il Consiglio dei ministri e la nomina potrebbe essere inserita all’odg.
Intanto ieri i governatori hanno dato via libera ieri all’accordo sul fondo sanitario nazionale, su cui è stata sancita poi l’intesa nella Conferenza Stato-Regioni. Al Molise arriveranno in totale 620 milioni, di cui 610 come quota “indistinta”.
Complessivamente, il finanziamento della sanità vale 128,8 miliardi. Quello indistinto è pari a 120,7 miliardi. Il riparto riguarda anche una quota premiale (644,3 milioni di cui 3,2 al Molise) che rappresenta nel 2023 lo 0,50% del livello di finanziamento complessivo e quella cosiddetta “energia” (1,4 miliardi di cui 7,7 milioni al Molise) destinata a contribuire ai maggiori costi determinati dall’aumento dei prezzi delle fonti energetiche.
«La Conferenza delle Regioni con grande senso di responsabilità e dimostrando unità istituzionale ha approvato la proposta di riparto del Fondo sanitario nazionale 2023», ha detto il presidente Massimiliano Fedriga a margine della seduta al Cinsedo. «Nel contempo evidenziamo una sottostima del Fondo dovuto anche ai maggiori costi dell’energia, che auspichiamo si recuperi nel corso dell’anno, e la definizione di nuovi criteri per la ripartizione del fabbisogno sanitario nazionale standard. Sono fondamentali ulteriori risorse economiche per il 2023, tenendo conto che le programmazioni regionali evidenziano una sottostima rispetto al reale fabbisogno. Quindi la Conferenza delle Regioni auspica che il governo introduca nei prossimi provvedimenti legislativi lo stanziamento delle risorse necessarie per il fabbisogno di personale e gli oneri contrattuali, inflattivi ed energetici. Per il 2024 è quindi necessario – ha ribadito Fedriga – garantire la sostenibilità dei bilanci regionali e già da ora bisogna avviare il confronto per una integrazione delle risorse disponibili a legislazione vigente».