Oggi è nella Capitale. Non certo per assistere in diretta alla sentenza sul processo Mediaset. Perché Gianfranco Vitagliano potrebbe finire nel Pd. E il verbo non è quello adatto perché se uno come Vitagliano, con la sua storia e il suo portato, aderisse al contenitore democratico del futuro sarebbe una svolta che fa epoca. Altro che finire. Chi incontrerà a Roma? La domanda è dei cronisti, incuriositi, e ancora di più dei democratici. Impauriti. “Beh, cerco di tenere le antenne dritte su quel che accade…”.
Lo scrive un quotidiano telematico, Termolionline. Lui non conferma e non smentisce. Pare che gli piaccia Matteo Renzi, quello che il rottamatore propone. Avrà ragione il ministro Delrio, che il sindaco di Firenze lo chiama Mosè, ad indicare che è l’unico in grado di portare in Egitto il popolo Dem? “Se Renzi viene con me, allora le sue quotazioni aumentano…”, scherza l’ex assessore alla Programmazione. Più seriamente poi riflette. Il momento è di enorme confusione. Il passaggio a Fratelli d’Italia non è che non gli sia costato. Ci ha scommesso perché rappresenta un’idea per rifondare il centrodestra, area in cui ha convogliato la sua carriera di promettente giovane dirigente della Dc. Ha bocciato di recente la convention di Piana dei Mulini, riproponendo una nota di Giorgia Meloni contro il semplice ritorno a Forza Italia.
I più preoccupati di un suo eventuale approdo tra le fila dem sarebbero proprio i renziani molisani. Impossibile però non ricordare che i rapporti di Vitagliano e Micaela Fanelli (renziana della prima ora) sono stati ottimi in passato. E poi quei sussurri un po’ velenosi sull’amicizia, pronta ad essere sbattuta – come il mostro – in prima pagina, con Vittorino Facciolla, assessore civico democratico. Con il governatore Paolo Frattura. Un apripista per Vitagliano nel Pd? Visione riduttiva, troppo. Vitagliano si guarda intorno, questo sì. Il suo obiettivo è rimettersi al lavoro in un campo dove ci siano i “buoni”, gli intelligenti insomma e “meno sciocchi possibili”. Lascia volutamente tutto in sospeso, segno chiaro del work in progress…

 

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