Non proprio un allarme, piuttosto una constatazione di fatto: anche in Molise l’iter delle opere da realizzare con il Pnrr è in ritardo. «Ma recupereremo», ha aggiunto l’assessore regionale alle Infrastrutture Michele Marone nel punto stampa a margine dell’inaugurazione della stazione marittima di Termoli ieri pomeriggio.
Tra le priorità di inizio legislatura Marone ha inserito la gestione del servizio idrico integrato e ha fatto riferimento ai progetti per le dighe «oggetto di finanziamento attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza, per cui stiamo cercando di verificare la possibilità di accelerare le procedure, che un po’ come in tutta Italia sono in ritardo, al fine di non perdere la possibilità di accedere ai fondi Pnrr e dover poi utilizzare altre tipologie di fondi, per esempio il Fondo di Sviluppo e Coesione», ha rimarcato.
Ha ammesso però che Palazzo Vitale ha «le armi un po’ spuntate perché abbiamo criticità di personale in Regione. Stiamo cercando di fare di tutto, attraverso la prossima approvazione del bilancio, con l’aiuto anche del governo. La prima cosa da fare è rafforzare tutte le strutture regionali per garantire un efficientamento della “macchina” amministrativa».
Ampliando il discorso al programma di mandato, Marone ha ribadito l’impegno preso dal ministro e vicepremier Matteo Salvini (di cui l’avvocato termolese coordinatore della Lega è consigliere giuridico, ndr) in campagna elettorale: «L’attività principale sarà incentrata nei prossimi mesi per far inserire nel contratto di programma fra Mit e Anas il finanziamento della progettazione e della realizzazione sia del raddoppio della Bifernina sia dell’ipotesi del raddoppio della Trignina». L’obiettivo di fondo è «tornare a garantire un’accessibilità alle aree interne ma soprattutto il collegamento tra la costa e il capoluogo di regione nonché con il Tirreno».
La stazione marittima di Termoli, invece, rappresenta un tassello della strategia della giunta Roberti – il governatore vi ha fatto cenno durante l’illustrazione delle linee programmatiche – che punta sulla rotta dei Balcani. «Un nuovo punto – così Marone – che va a garantire lo scambio intermodale sotto il profilo della mobilità non soltanto regionale ma anche e soprattutto transfrontaliera». Il progetto nell’ambito del quale è stata realizzata la stazione marittima si chiama, in acronimo, “Almonit” e sta a indicare il rafforzamento dei collegamenti fra Albania, Montenegro e Italia.