«Non so chi è andato in ferie. Forse il consigliere Gravina. Io no, non ho fatto un solo giorno di vacanza». Entro metà della prossima settimana punta ad approvare in giunta il consuntivo 2022 e per il 15 settembre stima di aver chiuso anche la partita del bilancio di previsione 2023. L’assessore alle politiche finanziarie Gianluca Cefaratti respinge perciò al mittente le critiche dell’esponente 5s che ieri ha sottolineato come quella della manovra economica sia passata da emergenza evocata anche in campagna elettorale a dossier tornato nei cassetti visto che non c’era traccia di documenti o novità.
«I dipendenti regionali, che sono già pochissimi, hanno diritto alle ferie e probabilmente ne hanno fruito in questi giorni. È fisiologico che intorno a Ferragosto ci sia un rallentamento delle attività», prosegue Cefaratti.
Si riferisce non solo al lavoro della struttura del bilancio ma anche alle commissioni consiliari che sono ancora ferme. Lunedì mattina, però, il presidente Di Pardo convocherà la Prima commissione che può già esaminare le correzioni al rendiconto 2021 licenziato dall’esecutivo il 31 luglio scorso. Alla seduta, programmata per mercoledì, interverrà anche l’assessore che vuole accelerare il più possibile. «Nella stessa giornata o al massimo giovedì – spiega – conto di approvare il consuntivo 2022 in giunta. Stiamo lavorando anche al previsionale ma non è semplice o immediato. Inoltre, l’esecutivo precedente aveva approvato a marzo il Defr, che contiene la programmazione 2021-2027 ma anche dati statistici che risalgono a oltre un anno fa. Ho chiesto perciò alla struttura una nota di aggiornamento. Anche il documento economico e finanziario regionale arriverà quindi in commissione».
Dal punto di vista dell’operatività, il via libera al consuntivo 2021 (che come quello dell’anno successivo non è stato parificato dalla Corte dei Conti) sbloccherà alcune partite e quello al rendiconto 2022 darà qualche ulteriore margine. «Ma guardi che però ritardi nei pagamenti – precisa l’assessore al bilancio – non ne abbiamo, nel senso che tutto quello che era “liquidabile” (per cui quindi c’era un provvedimento di liquidazione da parte dell’amministrazione, ndr) è stato liquidato. La restituzione dei soldi prestati al bilancio regionale dalla gestione sanitaria accentrata, di cui vi siete occupati su Primo Piano, dimostra che i flussi di cassa sono costanti».
Il problema grosso, che solo l’approvazione del bilancio di previsione può risolvere, è l’assunzione (e il successivo assolvimento) di nuove obbligazioni da parte della Regione. Ci sono graduatorie di bandi per cui non sono state firmate le determine di liquidazione e di conseguenza decine di imprese attendono il pagamento di un finanziamento. Soprattutto, e i temi sono strettamente collegati, senza il previsionale non si può assumere personale. Tutto fermo, quindi, per i concorsi già conclusi, per la mobilità dall’esterno, da altri enti. E le selezioni che stanno andando avanti, come quella per i centri per l’impiego, rischiano di restare al palo se nel frattempo non sarà approvato il fondamentale documento contabile 2023. «Solo nell’ultimo anno dalla Regione sono andare in pensione 48 persone. Le risorse sono veramente al lumicino. Le assunzioni sono quindi necessarie e urgenti per far ripartire la macchina», conclude l’assessore.
Solo dopo il varo del bilancio si potranno firmare nuovi contratti. Anche per quanto riguarda le segreterie e quindi la funzionalità di presidenze e assessorati, è come se la XIII legislatura non fosse ancora partita. O meglio: si è avviata ma va a scartamento ridotto.
Il cronoprogramma ora è fissato più nel dettaglio. Entro la metà di settembre, come aveva indicato anche il governatore Roberti durante il suo intervento di illustrazione delle linee programmatiche, si dovrebbe sbloccare formalmente la partita. Certo, non sarà poi una passeggiata perché sul bilancio graverà anche la prima tranche del disavanzo da 130 miliardi che il governo nazionale ha autorizzato a coprire, con il decreto spalma debiti, in nove esercizi finanziari a partire dal 2023.
ritai