L’Asrem resta commissariata. Il nuovo vertice è stato individuato al terzo piano dello stesso palazzo, è Alberto Manfredi Selvaggi: nato dirigente amministrativo della “vecchia” Asl di Campobasso, iscritto all’albo nazionale dei dg, da anni è figura apicale del sistema delle agenzie di protezione ambientale e dal 1 marzo direttore di quella molisana. Scelto dalla giunta Toma (che lo individuò dopo la rinuncia all’incarico di Fabio Sebastiano), l’esecutivo Roberti ha manifestato di apprezzarne l’operato assegnandogli il compito di reggere anche l’azienda sanitaria finché non si giungerà alla nomina del direttore che prenderà il posto di Oreste Florenzano.
Dopo la scadenza del contratto dell’avvocato napoletano, il 28 febbraio scorso, l’ente di via Petrella è passato dai due mesi di reggenza da parte del direttore sanitario Evelina Gollo alla designazione di quest’ultima come commissario. Il 30 giugno scorso, fra i suoi ultimi provvedimenti, l’esecutivo Toma approvò l’elenco degli idonei al ruolo di dg Asrem, sono 13 compresi Florenzano (che Roberti ha dichiarato di non voler rinominare), la dg Salute Lolita Gallo e Gollo, che però nel frattempo è volata in Sardegna, dove da ieri è direttore sanitario dell’Ares.
Discorso diverso per la dg Gallo. Lei vorrebbe chiudere la carriera alla guida dell’azienda sanitaria dove ha mosso i primi passi. Ma attualmente ha anche la reggenza del bilancio e del I dipartimento, spostarla significherebbe sguarnire mezzo apparato amministrativo regionale. Secondo alcune voci, che come si conviene a questi ambienti non sono benevole, il rinvio della nomina del direttore dell’Asrem potrebbe indicare che l’esecutivo ha voluto prendere tempo per consentirle di liberarsi dall’incombenza del bilancio (e liberare la Regione) per poi promuoverla fra qualche settimana all’incarico a cui ambisce da anni. Altre indiscrezioni, però, raccontano che ieri la dottoressa Gallo non è apparsa di buon umore. Per dirla con un eufemismo.
Nessuna certezza, inoltre, sul manager da cui il governatore aspettava una conferma (che a questo punto si deve ritenere non arrivata). Quelli in pole position, tutti extraregionali, sono il direttore amministrativo del Policlinico di Bari Gianluca Capochiani, il commissario dell’Asl Roma 6 Francesco Marchitelli, Giovanni Di Santo che è direttore sanitario dell’azienda ospedaliera San Pio di Benevento (dove Florenzano è stato per sei mesi direttore amministrativo prima della designazione in Molise da parte di Toma). Chance anche per Roberto Grinta, che al momento è capo di un dipartimento dell’Asl unica delle Marche. Nelle scorse settimane il nome di punta era quello di Flavio Sensi, dg dell’Asl di Sassari.
Le ipotesi, estreme, sono due: che nessuno dei “candidati” se la senta di venire ad assumere in Molise un incarico ad altissimo rischio o che, al contrario, i papabili veri (che sarebbero tre) stiano muovendo tutte le pedine a disposizione per convincere il governatore del Molise di essere la scelta giusta.
L’Asrem però è da sette mesi senza una guida stabile. Reparti e servizi continuano a essere ridotti, negli ospedali e sul territorio. Il livello di fiducia nel sistema sanitario regionale, da parte dei cittadini, è ai minimi storici. Il tempo di decidere è arrivato. Se non scaduto.
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Il neo commissario: sono solo un traghettatore
«Accolgo con piacere l’in bocca al lupo ma confido sulla temporaneità dell’incarico». Alberto Manfredi Selvaggi risponde con un sorriso alla domanda: vuole un in bocca al lupo o l’appellativo di “pazzo?”
Si considera un «traghettatore». Commissario straordinario dell’azienda sanitaria fino al completamento dell’iter per la selezione sia del nuovo dg sia dei ruoli apicali sanitario e amministrativo, lui resta direttore di Arpa Molise. «In generale il sistema delle Arpa è il mio ambito ormai».
Ha dato la propria disponibilità quando la giunta Roberti gli ha chiesto di sopperire al vuoto di potere che si era creato all’azienda sanitaria. Per qualche settimana Arpa e Asrem condivideranno non solo l’edificio ma pure il vertice. «Naturalmente mi fa piacere che l’esecutivo e il presidente abbiano pensato a me e li ringrazio. Mi considero un traghettatore per portare avanti l’ordinaria amministrazione. Ho già avuto qualche contatto informale, in questi primi giorni ci sarà una presa di coscienza di quelle che sono le incombenze». Tutto il resto, la programmazione vera degli interventi, toccherà al futuro dg. Quando la giunta lo individuerà.