La sanità, con l’Asrem senza un dg da sette mesi. E la Regione senza bilancio. «Non siamo di fronte a un alert per emergenze di Protezione civile… Stiamo andando avanti su tutti e due i fronti».
Al governatore Francesco Roberti non si può certo rimproverare l’indifferenza a quello che gli organi di informazione scrivono o mandano in onda. Legge, ascolta servizi e domande dei cronisti e reagisce. E no, risponde con forza alle domande sui due argomenti margine della presentazione del nuovo dispositivo nazionale di allarme It-Alert, la mancata nomina del dg e il prolungamento del commissariamento al vertice dell’unica azienda sanitaria del Molise non è una “catastrofe” gestita male. Respinge questa rappresentazione.
«Sappiate che il direttore generale non è iscritto alle liste dell’ufficio di collocamento, non è uno che sta senza fare niente per cui lo chiami e domattina viene qui. Ha necessità anche lui di andare a chiudere un rapporto di lavoro, quindi ci sono i tempi tecnici», spiega. Confermando di avere un preciso designato. O, secondo altre voci, due o tre manager con cui ha parlato e da cui sta aspettando una conferma.
Vista da fuori, la situazione non è comunque delle migliori. Roberti però ha una spiegazione per questa impasse. Il futuro dg dell’Asrem deve porre termine a un incarico dando un preavviso, aggiunge Roberti, «a differenza di chi invece è stato finora qui, che non aveva firmato nemmeno il contratto e quindi ha deciso volontariamente, senza nemmeno darci il tempo tecnico di essere sostituita, di andarsene liberamente». Un attacco a viso aperto alla ex commissaria Evelina Gollo, che il 29 agosto è stata nominata direttore sanitario dell’Ares in Sardegna e ha lasciato via Petrella dimettendosi il giorno successivo (a far data dal 4 settembre). «Anche questa nefandezza è stata fatta in passato, dobbiamo prenderne atto – scandisce l’ingegnere/governatore – Andiamo avanti, sappiamo come metterci al riparo rispetto a tutto questo».
I papabili alla carica di direttore sarebbero tre o quattro: l’attuale dg dell’Asl di Sassari Flavio Sensi (che pare sia gradito a Forza Italia, qualcuno nei corridoi della politica racconta che Tajani sarebbe contento di questa scelta); Gianluca Capochiani, direttore amministrativo del Policlinico di Bari pare molto stimato dal sottosegretario di FdI Gemmato; il direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera San Pio di Benevento Giovanni Di Santo e il commissario dell’Asl Roma 6 Francesco Marchitelli.
Le spiegazioni per il “vicolo cieco” possono essere opposte, entrambe circolate negli ambienti: la prima è che tutti e quattro abbiano avuto ripensamenti vista la situazione da allarme rosso della sanità molisana, la seconda è che al contrario sulla scelta si stia consumando una sfida politica interna alle forze che sostengono a Roma Meloni e a Campobasso Roberti. Che invita, certamente non a caso, i giornalisti e la stampa a «essere più cauti soprattutto nel dare giudizi sulla sanità, altrimenti diventa difficile anche trovare un direttore generale che voglia venire in Molise».
Altro tema caldo il bilancio, manca il previsionale. Ma la giunta e il Consiglio hanno avviato la correzione dei consuntivi degli anni scorsi bocciati dalla Corte dei Conti per poi arrivare al documento per il 2023. Considerando le procedure tecniche regolamentari, che non possono essere ridotti, Roberti stima in 20 giorni il tempo ancora necessario per arrivare alla meta.
E anche in questo caso non si può dire che il presidente non presti attenzione all’informazione. «Ho letto che qualcuno ci ha dato una specie di istruzione per la caccia al tesoro, dicendo che bastava leggere gli atti per arrivare alla risoluzione del problema», chiosa un po’ sarcastico e un po’ sornione. Evidente che sia la risposta a quanto filtrato dall’entourage del predecessore Donato Toma e pubblicato su queste colonne lunedì scorso. «Mi chiedo: allora perché non è stato risolto il problema visto che c’è stato tutto il tempo?». ritai

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