Poche ore dopo il via libera della giunta al rendiconto 2022, il Consiglio regionale ha archiviato anche le rettifiche al consuntivo e al bilancio consolidati per il 2021. Tutti e tre atti propedeutici all’approvazione del previsionale 2023 su cui graveranno, ha confermato l’assessore Gianluca Cefaratti, obbligazioni finanziariamente significative a copertura del disavanzo. Ai molisani saranno chiesti sacrifici. Ragione per cui, ha proseguito Cefaratti, la settimana prossima nell’incontro con il Mef e il ministro Giorgetti sarà ribadita la necessità «di un aiuto importante, risorse che permettano non solo di galleggiare ma di emergere e poter dare risposte al territorio, agli imprenditori, ai cittadini e a quanti da noi si aspettano tanto».
Non è, non vuole essere, semplicemente un atto di fede, quello di Cefaratti ed – evidentemente – di tutto l’esecutivo Roberti,. a partire dal presidente. Piuttosto un efficace recall rispetto a quanto la maggioranza che sostiene il governo Meloni, attraverso quelli che oggi sono i rappresentanti parlamentari della regione, ha promesso prima delle politiche. Come dimenticare il decreto Molise, con fondi e interventi per sanità e infrastrutture, su cui il senatore Lotito e il deputato Cesa in particolare hanno imperniato la loro intera campagna. «I nostri parlamentari sono coinvolti in questo processo che guarda a un Molise diverso, migliore. Adesso devono darci delle risposte – è la sveglia dell’assessore al Bilancio – Le pretendiamo, mi permetto di dire, perché le promesse elettorali non possono rimanere promesse ma si devono tradurre in fatti».
Dopo la relazione della consigliera Stefania Passarelli e l’approfondimento dell’assessore Cefaratti, con il voto contrario delle minoranze (per il Pd è intervenuta motivando il no Micaela Fanelli), l’Aula di Palazzo D’Aimmo ha approvato i bilanci consolidati 2021 modificati. Per il rendiconto 2022 ci vorrà più tempo, c’è bisogno infatti del parere dei revisori e poi della parifica della Corte dei Conti. Ma intanto ci sono a disposizione i numeri definitivi per procedere con il previsionale 2023. Rispetto al deficit già noto (19,5 milioni più la nuova quota di copertura in base al decreto spalma debiti e pari a 13,5 milioni bisogna trovare altri 9 milioni). Intanto, però, ha sottolineato Cefaratti alcune partite che da anni non erano interamente coperte, generando altri debiti fuori bilancio, con il consuntivo 2022 sono state onorate. A partire dal contratto con Rfi.
Prima di trattare gli argomenti finanziari, l’Assemblea legislativa ha convalidato gli eletti del 25 e 26 giugno e preso atto della relazione 2022 dell’ex Garante dei diritti della persona.
La prossima seduta è stata fissata il 10 ottobre, mentre il 24 è calendarizzato il question time e il 31 la commemorazione delle vittime del sisma del 2002. All’esito della Conferenza dei capigruppo, inoltre, il presidente dell’Assise Pallante ha deciso di creare un gruppo di lavoro, coordinato da Vincenzo Niro e composto dai colleghi Di Pardo, Fanelli e Salvatore, «per approfondire – si legge nella nota istituzionale di via IV Novembre – le più opportune strategie per garantire l’espletamento, nell’ambito delle previsioni statutarie e legislative, dell’iniziativa legislativa da parte dei singoli consiglieri e delle relative coperture finanziarie».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.